Vademecum Liturgico-Pastorale: online il testo completo

In occasione della chiusura del Giubileo Straordinario della Misericordia il nostro arcivescovo ha consegnato alla chiesa diocesana oltre al Piano Pastorale anche il Vademecum Liturgico-Pastorale.
Tale strumento è frutto di un lavoro che ha interessato il coinvolgimento, da un po di tempo, di laici e presbiteri e vuole essere una guida normativa perché le nostre celebrazioni splendano e manifestino la bellezza dell’incontro con Dio. E come ricorda l’arcivescovo nella sua lettera di promulgazione, «questo testo s’inserisce in un cammino ecclesiale scaturito già dal Sinodo degli anni ottanta».
Una domanda si pone chi legge quest’articolo o chi avrà fra le mani il testo: Perché un Vademecum? Non bastano i Prenotanda dei libri liturgici? Ancora un altro testo normativo?
A queste domande legittime, il testo stesso prova a dare risposta. Va subito precisato che non è un libro liturgico nuovo, ma come afferma il titolo stesso, un testo che prova partendo dai principi a ricordare le norme; Non tanto per limitare il campo di azione, ma per affermare che la vita liturgica non è a piacimento di qualcuno o secondo le mode del momento, ma un dono accolto e che la chiesa custodisce per la vita del suo popolo. Partendo dal principio teologico-liturgico che soggetto celebrante è tutta l’assemblea radunata gerarchicamente e non solo, chi presiede, si vuole favorire la diversità ministeriale presente.
Il Vademecum nella sua veste tipografica si presenta così: dopo la lettera dell’arcivescovo che lo rende normativo dalla prima domenica di Avvento p.v., c’è un’introduzione e poi nella prima parte si affrontano i sacramenti, che iniziano alla vita cristiana, quelli di guarigione e poi quelli che ci abilitano al servizio e alla comunione; nella seconda parte, Appendice, sono offerte delle indicazioni circa le feste religiose, il culto eucaristico, il rito delle esequie, norme per i fotografi, il concerto nelle chiese aperte al culto, il triduo pasquale, gli spazi e gli arredi liturgici, l’istruzione per le preghiere per ottenere le guarigioni, e infine viene riportato il decreto sulla celebrazione della messa promulgato qualche anno fa.
A modo esplicativo ad esempio ricordo, ma ce ne sono tante altre, un’indicazione che può sembrare una novità che poi non lo è, ma che va ricordato è la celebrazione del Triduo Pasquale al n°220. Si precisa che il Triduo Pasquale va celebrato sole nelle comunità parrocchiali e non nelle rettorie, come spesso avviene, anche se di antica tradizione. Il testo a primo approccio può sembrare riduttivo, invece, ricorda un principio fondamentale la comunità parrocchiale si raduna e celebra in modo comunitario l’evento fondativo, la Pasqua del suo Signore.
Nella raccolta di principi e indicazioni, che si trovano in questo Vademecum, c’è il desiderio – come detto nell’introduzione – a garantire un indirizzo comune ed unitario, perché la prassi celebrativa delle comunità cristiane, in questo particolare contesto storico-culturale, corrisponda sempre meglio al senso della liturgia e dei sacramenti, così da favorire l’incontro con Cristo, la crescita della comunione ecclesiale e il servizio dei poveri, come suggerisce la preghiera del Messale: «Concedi ai tuoi fedeli, Signore, di esprimere nella vita il sacramento che hanno ricevuto nella fede».
L’auspicio è che il Vademecum sia oggetto di riflessione da parte degli organismi di partecipazione e dei gruppi liturgici, ma anche sia fatto conoscere al popolo di Dio.

Cliccare sul link seguente per scaricare il testo completo

Rino Lauricella N.