Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, il 29 settembre Messa in Cattedrale

Domenica 29 settembre ricorre la 105a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Una ricorrenza che si celebra dal 1914 ed è occasione per dimostrare la preoccupazione della Chiesa per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per le sfide e aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione.

Papa Francesco intende dare risalto alla celebrazione della Giornata Mondiale del Migrante con una solenne celebrazione a Roma, in S. Pietro. Al Papa e a tutta la Chiesa intende unirsi la Chiesa in Agrigento con la celebrazione una Messa, in Cattedrale presieduta dall’arcivescovo Francesco domenica 29 settembre alle ore 11.30.

Il tema scelto quest’anno da Papa Francesco ha un titolo eloquente: “Non si tratta solo di migranti”. Con tale scelta, Papa Francesco intende sottolineare che i suoi ripetuti appelli a favore dei migranti, dei rifugiati, degli sfollati e delle vittime della tratta devono essere compresi all’interno della sua profonda preoccupazione per tutti gli abitanti delle periferie esistenziali. L’affamato, l’assetato, il forestiero, l’ignudo, il malato e il carcerato che bussa oggi alla nostra porta è Gesù stesso che chiede di essere incontrato e assistito.

Le proposte di riflessione di Caritas diocesana Agrigento

Con l’intenzione di chiarire il significato del titolo del Messaggio, il Santo Padre lo ha declinato in alcuni sottotitoli: Non si tratta solo di migranti: si tratta anche delle nostre paure. I timori che proviamo di fronte alle sfide migratorie di oggi sono reali, ma non possiamo lasciare che essi ci privino del desiderio e della capacità di incontrare l’altro, e in questi Gesù Cristo. Non si tratta solo di migranti: si tratta della carità. I fratelli e le sorelle migranti ci offrono oggi l’occasione di vivere la carità più alta, quella che si esercita verso chi non è in grado di ricambiare e forse nemmeno di ringraziare. Non si tratta solo di migranti: si tratta della nostra umanità. L’incontro con l’altro, con il prossimo bisognoso, ci offre l’occasione per restaurare l’umanità altrui, crescere nella nostra umanità e contribuire alla costruzione di una vera famiglia umana. Non si tratta solo di migranti: si tratta di non escludere nessuno. I piccoli, i poveri, i più vulnerabili sono coloro che pagano il prezzo delle guerre, delle ingiustizie, dello sviluppo per pochi. Il Vangelo invece invita a includere tutti nel nostro cammino di crescita, affinché a tutti sia dato accesso allo sviluppo umano integrale.