Attività di Catechesi: “Non starò più seduto ad aspettare…” Le linee guida dei Centri per la Liturgia e l’Evangelizzazione

In questi giorni le comunità parrocchiali si stanno chiedendo come riprendere le attività di catechesi e di preghiera, nel rispetto delle normative per il Covid-19. “Dopo il periodo della chiusura è tempo di riprendere il cammino, non da dove lo abbiamo lasciato – ci dice don Gero Manganello, direttore del Centro per l’Evangelizzazione – ma rileggendolo per coglierne potenzialità e novità da valorizzare e limiti da superare”. La nota “Non starò più seduto ad aspettare…”  edita dal Centro di Evangelizzazione e dal Centro per il culto e la liturgia della Diocesi, traccia alcuni punti che possono aiutare le comunità e i consigli pastorali, chiamati a ripartire dal kerigma, perché evangelizzare significa creare le condizioni perché ogni persona si lasci amare da Dio Crocifisso e Risorto e così impari a sua volta ad amare gli altri; ad assumere uno stile catecumenale, che punta al percorso nella maturazione della fede, rispetto al “traguardo” del sacramento; a camminare insieme alle parrocchie di uno stesso territorio, in collegamento con i Centri della Diocesi, perché si esprima la comunione a cui il Signore ci chiama; valorizzando la bellezza del creato che ci circonda per non limitare la catechesi alle aule e alle strutture ecclesiali, ma per aprirla a spazi ampi e riportarla all’interno della vita e della famiglia.

“È tempo quindi di riflettere insieme per rimettere al centro la Parola di Dio e l’eucarestia, – conclude don Gero – in poche parole per essere Chiesa dalle porte aperte, capace di prendere l’iniziativa, di coinvolgersi e di accompagnare, di percorrere strade nuove condivise, in cui ciascuno può dare il suo contributo per il bene di tutti”.                 Loredana Federico

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