Prima visita dell’Arcivescovo Alessandro in Albania

Pubblichiamo il diario – a cura dell’equipe missionaria in Albania – della visita  che l’Arcivescovo mons. Alessandro Damiano e il direttore del Centro diocesano per la Missione, don Aldo Sciabbarrasi  hanno  tenuto,  dall’8 al 12 ottobre 2021, in Albania ed in particolare nel territorio affidato alla cura dei missionari agrigentini, di Korçe e Dëvoll. 

Venerdì 8 ottobre 2021, all’aeroporto di Tirana è arrivato l’arcivescovo di Agrigento mons. Alessandro Damiano insieme a don Aldo Sciabbarrasi direttore dell’ufficio missionario diocesano. Ad accoglierli in aeroporto c’eravamo l’equipe missionaria al completo, don Riccardo Scorsone, Giovanni Russo, Maria Vega e Vicky Lipari

Cartina dell’Albania e del territorio affidato alla Chiesa agrigentina.

Subito dopo il viaggio è proseguito verso il Seminario di Scutari, a nord dell’Albania, per la prima tappa della visita. Ad accoglierci, il rettore del Seminario, don Leonardo Falco, il vice rettore don Kola e i seminaristi. Cena e passeggiata per le vie di Scutari. 

Nella mattinata di sabato 9 ottobre, mons. Damiano ha presieduto la celebrazione Eucaristica presso la Chiesa delle Clarisse di Scutari, adiacente al memoriale dei martiri Albanesi. Dopo l’Eucarestia abbiamo incontrato le Clarisse le quali ci hanno raccontato le loro esperienze di fede vissute da bambine, durante la dittatura comunista e di come questa fede così provata dalla persecuzione, sia stata trasmessa e custodita. Concluso l’incontro, altra testimonianza viva è stata la visita alle carceri, guidati da don Leonardo Falco il quale ci ha raccontato le storie di dolore di alcuni dei 38 beati martiri albanesi. La visita è proseguita presso l’istituto delle suore Stimmatine dove abbiamo incontrato e ascoltato suor Rosa, compagna di scuola e grande amica di Maria Tuci, giovane aspirante stimmatina barbaramente torturata e uccisa dal regime. Suor Rosa, adesso novantunenne, ci ha raccontato delle sofferenze e delle privazioni del tempo della dittatura comunista. 

Al rientro in seminario, pranzo con la comunità del seminario e partenza per Bilisht dove siamo arrivati intorno alle 19. Ad accoglierci le due comunità di Korce e Bilisht unitamente al vescovo dell’Amministrazione Apostolica del sud Albania, mons. Giovanni Peragine. 

I concelebranti ed i missionari al termine della S.Messa

Domenica 10 ottobre, il grande giorno dell’apertura ufficiale della cooperazione missionaria nel sud Albania ((vedi qui)). Alle ore 11:00, nella Parrocchia Maria SS. Assunta di Korce, concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Giovanni Peragine, insieme al Nunzio Apostolico dell’Albania S.E. Mons. Luigi Bonazzi, al nostro Arcivescovo Mons. Alessandro Damiano, a don Leonardo Falco, don Aldo Sciabbarrasi e don Riccardo Scorsone. Presenti alla celebrazione il sindaco di Korce, un prete della Chiesa Ortodossa e le due comunità cattoliche di Korce e Bilisht al completo. Al termine della celebrazione, il Vescovo Giovanni ci ha presentato all’assemblea liturgica e ha invocato su di noi la benedizione del Signore. La festa è proseguita con un’agape fraterna presso la palestra della scuola dei Catechisti Maltesi. Il Vescovo Giovanni, a margine della festa, ha omaggiato il Vescovo Alessandro di un quadro raffigurante i Martiri Albanesi. Nel pomeriggio, il Vescovo Alessandro, don Aldo e don Riccardo, accompagnati dalle Sorelle Francescane, sono andati a fare visita a tre famiglie dei villaggi del Devoll. 

Lunedì 11 ottobre, giornata dedicata ad incontri ecumenici. Alle 9:30 incontro con il Vescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Autocefala d’Albania. Cordiale e fraterno dialogo fra il nostro Arcivescovo Alessandro e il Vescovo Ortodosso su temi condivisi quali il grande bisogno che la gente ha di essere ascoltata, il sostegno ai bisogni materiali e spirituali e come affrontare le sfide del nostro tempo. Subito dopo, la visita alla cattedrale ortodossa di Korce e l’incontro con il Parroco. 

Nel pomeriggio, alle 16:00, a Bilisht, incontro con i rappresentanti delle varie realtà religiose del Devoll: il prete della chiesa ortodossa, l’imam della moschea di Bilisht, il pastore della Chiesa evangelica e un rappresentate della comunità islamica Bektashi. Alle ore 17:00, incontro con le comunità cattoliche di Korce e Bilisht nel corso del quale tanti fratelli e sorelle hanno condiviso testimonianze e racconti di vita, di sofferenza e fedeltà al Battesimo ricevuto. Alle 18:30 celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Arcivescovo e animata dal coro della comunità di Bilisht. A seguire serata di fraternità, cena condivisa, danze e canti della tradizione popolare albanese. 

Martedì 12 ottobre, dopo la celebrazione delle lodi, partenza per il Villaggio di Vidhove, periferia estrema del Devoll, in montagna vicino al confine Greco, dove abbiamo incontrato le donne cattoliche del villaggio e celebrato l’Eucarestia. 

Al ritorno, pranzo comunitario e subito dopo partenza per l’aeroporto di Tirana per il rientro in Italia. 

Quattro giorni intensi e ricchi di incontri e storie che sicuramente il Vescovo Alessandro e don Aldo non dimenticheranno perché certe emozioni si leggono chiaramente nel volto; quelle che abbiamo letto sono espressioni di gioia e piena soddisfazione. (l’equipe missionaria)

Pellegrinaggio nei luoghi dei martiri albanesi

Toccante e intenso il pellegrinaggio vissuto a Scutari sulle orme dei Martiri, sabato mattina 9 ottobre. Prima di visitare il memoriale dei martiri, praticamente un carcere, dove tanti uomini e donne, considerati dal regime comunista ostili minacce, sono stati torturati e uccisi, il vescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano, il direttore del centro missionario diocesano, don Aldo Sciabbarrasi e l’equipe missionaria di Agrigento, hanno incontrato le clarisse che vivono proprio nel monastero adiacente il carcere. Sono proprio loro, sette clarisse che come segno profetico, custodiscono la memoria di tanti presbiteri, religiosi, laici e appartenenti ad altre confessioni religiose che hanno versato il proprio sangue per testimoniare il Vangelo del Signore. Alcune clarisse di nazionalità Albanese hanno raccontato con tanta commozione i loro ricordi d’infanzia, di come nel nascondimento e con la paura continua di essere scoperti dalle spie del regime, i loro genitori e i loro nonni hanno trasmesso loro la fede nel Signore della vita, anche attraverso la preghiera quotidiana vissuta tra stenti e persecuzioni. La loro è stata la testimonianza di una chiesa senza strutture che ha conservato e trasmesso la fede rischiando ogni giorno la prigione o i lavori forzati. Subito dopo l’incontro con le clarisse, c’è stata la visita del memoriale guidata da don Leonardo Falco, Rettore del Seminario di Scutari, missionario in Albania da 18 anni. Straziante e molto commovente vedere le celle della prigione che per mesi o anni sono state testimoni di un dolore immenso vissuto però nella fede e nella speranza viva della presenza del Signore. Don Leonardo, all’interno della cella n.5, profondamente commosso, ha letto la testimonianza di don Zef Pllumi, frate francescano che ha trascorso 26 anni nelle prigioni del regime comunista albanese, il quale racconta un episodio straordinario in cui un confratello, don Leon Kabashi, rinchiuso proprio nella cella n.5, è riuscito a fare arrivare all’interno del carcere, cucite dentro alcuni vestiti, delle ostie da consacrare in gran segreto e potere così celebrare la Pasqua. Con questo  stratagemma, a rischio della propria vita e della sorella che gli ha fatto arrivare i vestiti, don Leon e don Zef, sono riusciti a far giungere concretamente il Corpo di Cristo in questo luogo di sofferenza e martirio. 

Incontro con suor Rosa

Altro incontro significativo è stato quello con suor Rosa (foto sopra) della congregazione delle Stimmatine di Scutari, una novantunenne vivacissima che ha dovuto aspettare cinquant’anni per coronare il suo sogno di diventare suora. Proprio mentre era ancora un’aspirante delle Stimmatina, è iniziata la persecuzione di tutti gli ordini religiosi. Costretta a tornare a casa, ha dovuto attendere la fine del regime per professare i voti dei consigli evangelici ma nel frattempo ha vissuto da consacrata senza che venisse meno la sua fede nel momento di rendere pubblica la sua professione. Suor Rosa ci ha pure raccontato della profonda amicizia che la legava a Maria Tuci, un’altra aspirante Stimmatina martirizzata barbaramente a soli 22 anni dalla Sigurimi, la polizia segreta del dittatore perché appartenente a una famiglia contraria al comunismo e per aver rifiutato le avance di un poliziotto. Maria Tuci è stata beatificata, assieme ad altri 37 martiri albanesi, il 5 novembre 2016 da Papa Francesco, nella cattedrale di Scutari. 

Una giornata, quella di Scutari, che resterà sicuramente scolpita a lungo nella memoria del Vescovo Alessandro, di don Aldo e dell’equipe missionaria, per aver toccato profondamente le corde del cuore raccontando la dolorosissima storia di una chiesa provata che ha conservato e mantenuta viva la fede pur nella persecuzione e nel martirio. Il sangue dei martiri, diceva Tertulliano, è seme di nuovi cristiani. Esso è anche linfa di unità per la Chiesa, mistico corpo del Cristo. (Giovanni Russo)

Le sorelle francescane con mons. Peragine e don Riccardo

Le suore francescane, da 25 anni in Albania 

Il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, nella celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo Padre Giovanni Peragine, con la presenza della comunità cattolica di Korce-Devoll, sorella Maria che ha aperto la nostra fraternità dell’Albania, l’equipe dei missionari di Agrigento, abbiamo ringraziato il Signore per i 25 anni di presenza in Albania. Già dal 1993, per vie straordinarie che solo il Signore può tracciare, le sorelle sono venute per esperienze brevi. Il 14 agosto 1996, abbiamo aperto la Fraternità Santa Maria degli Angeli con la presenza stabile di 4 sorelle.

Cosa ci ha portato a Bilisht e perché? Innanzitutto l’appello di Gesù Risorto alle donne che vanno al sepolcro: “Andate ad annunciare ai miei Fratelli…” (Mt. 28,10).

Come portare questo annuncio? “Un modo è che non facciano liti e dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di essere cristiani. L’altro modo è che, quando vedranno che piace al Signore, annunzino la Parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo…”(FF 43).

Da parte di chi ? Mandate dalla Chiesa, nella persona di Mons Ivan Diaz, allora Nunzio Apostolico in Albania, che ci ha esortate ad accendere delle fiammelle di fede perché il Signore avrebbe pensato ad accendere il fuoco.

Dopo 25 anni ci siamo ritrovate a lodare e ringraziare il Signore per tutte le meraviglie che ha operato, nonostante i nostri errori e limiti e ci ritroviamo ogni giorno a riscoprire che bisogna ricominciare dalle relazioni semplici con i fratelli che il Signore ci mette accanto, ai quali dobbiamo testimoniare che Dio è Padre e ci ama.

Tanti pregiudizi nei confronti del popolo Albanese forse frenano ancora alcuni… ma dobbiamo ricordare che è un popolo ferito, che risente ancora delle conseguenze di un sistema ateo che ha negato Dio e ha perseguitato chi professava di credere in Lui.

Abbiamo iniziato con un gruppo di giovani … adesso c’è una comunità e 4 altri missionari che condividono con noi questa avventura … Ci fidiamo del Signore che ci precede e conduce ogni cammino … Pregate per noi e … se volete venite e vedrete!

Le sorelle Silvia, Daniela, Beatrice

Dopo sette anni ha inizio il nostro cammino missionario

Vi proponiamo il saluto-ringraziamento che don Riccardo Scorsone ha rivolto alla comunità al termine della Calebrazione Eucaristica di domenica 10 ottobre 2021, nella Chiesa parrocchiale di Korçe, dedicata alla Madonna Assunta in cielo concelebrata dai Vescovi, mons. Damiano e mons. Giovanni Peragine, alla presenza del Nunzio Apostolico in Albania, mons. Luigi Bonazzi, che ha dato formalmente il via alla Missione agrigentina di Korçe e Dëvoll.

Il saluto di don Riccardo

Era il 2013 quando il Vescovo di Agrigento del tempo, il cardinale Francesco Montenegro, riceveva una lettera dalle Sorelle Francescane del Vangelo di Bilisht con la quale cercavano un prete per la zona di Devoll e di Korçe, dopo che P. Gary prima e P. Sebastian nell’anno 2000 avevano lasciato definitivamente l’Albania. Nello stesso anno 2013, durante l’estate, arrivarono qui Giovanni e don Giuseppe, i primi inviati dalla Chiesa di Agrigento, per conoscere il contesto missionario e capire quali erano i bisogni di queste comunità cattoliche. L’anno dopo, nell’estate del 2014, don Baldo propose ai seminaristi in formazione un’esperienza di due settimane per vedere da vicino la vita della Chiesa in questo luogo e per conoscere i missionari che lavoravano da tanti anni a Bilisht e a Korçe. Io ero uno dei seminaristi che vennero in quel tempo. Ricordo bene quell’esperienza meravigliosa da cui è nato il mio amore per l’Albania e il desiderio di servire queste comunità che cercavano, pregando incessantemente, semplicemente un pastore. Dopo quella esperienza, siamo tornati qui tante altre volte, soprattutto per Natale, Pasqua e durante l’estate con i gruppi da Agrigento. 

Dopo 7 anni di conoscenza, il nuovo Vescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano, qui presente, insieme al nostro Vescovo Mons. Giovanni Peragine, ha deciso di iniziare in maniera stabile la missione diocesana in questa zona pastorale, chiedendo ai preti e ai laici di Agrigento la disponibilità a partire per l’Albania per un periodo più lungo del solito.

Così io, Giovanni, Vicky e Maria abbiamo detto “sì” a questa chiamata ed eccoci qui a Korçe non per insegnare a voi, ma per condividere con voi il dono della fede  e crescere insieme nell’amore verso Dio e tra di noi.

don Riccardo Scorsone

Voglio ringraziare in modo speciale il vescovo Alessandro che ci ha inviati, per la fiducia verso di noi e perché subito ha compreso il significato di questa missione in Albania, ma anche il vescovo Giovanni che ci ha accolti nell’Amministrazione Apostolica dell’Albania del Sud, perché ha aspettato pazientemente la maturità dei tempi e da subito si è presentato a noi come un padre amorevole e generoso.

Ringrazio anche il Nunzio Apostolico in Albania, Mons. Luigi Bonazzi, che ha accolto il nostro invito e ci ha portato il saluto e l’abbraccio del Santo Padre Papa Francesco, Pastore della Chiesa Universale. Papa Francesco, in occasione di un dialogo con il cardinale Montenegro che adesso abita a Roma, è venuto a sapere della nostra missione che oggi comincia ufficialmente e ci ha promesso le sue preghiere e benedizioni.

Ringrazio i sacerdoti che sono venuti da lontano per vivere con noi questo momento storico per le nostre comunità: don Leonardo, rettore del Seminario di Scutari che per me è più di un padre e un fratello e don Aldo, direttore dell’ufficio missionario della diocesi di Agrigento.

Ringrazio anche gli amici qui presenti con i quali ci sentiamo come fratelli, collaborando per il bene di questa terra: il sindaco di Korçe e il confratello venuto in rappresentanza della Chiesa ortodossa. 

Oggi si realizza – ha concluso don Riccardo – la parola che Gesù ha rivolto ai discepoli 2000 anni fa: “Non temere piccolo gregge, perché al padre vostro è piaciuto  darvi il  suo regno”. Non temete fratelli e sorelle amati, perché il Signore non vi ha abbandonato e continuerà a costruire il suo regno tra di voi con la forza dello Spirito santo e con il nostro impegno comune.  Qoftë levduar Jezu Krishti! (Sia lodato Gesù Cristo)