In Albania per riscoprire la vocazione missionaria

Cosa spinge dieci persone che non si conoscono fra loro a trascorrere le loro ferie estive vivendo un’esperienza missionaria in Albania? È la domanda che abbiamo fatto a Giuseppe, Adriana e Irene della diocesi di Palermo; a Pina e Roberta, rispettivamente delle diocesi di Catania e Acireale; a Rosaria, Calogero, Santina, Sofia e Loredana della diocesi di Agrigento.

Un’esperienza che è già in partenza missionaria in quanto a partire sono uomini e donne di diverse diocesi siciliane accompagnati da suor Mariateresa Traina e Giovanni Russo del Centro per la Missione e guidati da don Luigi Lo Mascolo. 

La risposta è stata unanime: incontrare Cristo. Perché Lui ci precede non solo in Galilea, ma anche in Albania, l’antica “Illiria” evangelizzata da San Paolo nel primo secolo d.C.;, laboratorio di fedi e religioni diverse che da decenni dialogano e si incontrano per condividere percorsi di pace, terra in cui il sangue di tanti martiri sta cominciando a far germogliare frutti di vita nuova. 

L’esperienza missionaria, che si svolgerà dal 23 luglio al 7 agosto 2018, prevede la visita a diversi villaggi rurali del Devoll (Sud Albania) per incontrare le famiglie e offrire momenti di animazione ai bambini e ai ragazzi di queste realtà “periferiche”. Ad accogliere i missionari, saranno le suore Francescane del Vangelo presenti da più di venti anni a Bilisth. È prevista anche una tappa di tre giorni a Scutari sulle tracce dei missionari martiri Albanesi. 

Continua, quindi, la collaborazione fra la nostra Arcidiocesi e l’Amministrazione Apostolica del Sud Albania in vista di una possibile e tanto auspicata cooperazione missionaria fra queste due Chiese sorelle che da alcuni anni sono in ascolto delle Spirito Santo per comprendere i “segni” del buon Dio che sta chiedendo alla nostra Chiesa diocesana di aprirsi e condividere la fede anche oltre i propri confini. 

E questa esperienza, unitamente a quella che a settembre faranno alcuni giovani preti della nostra diocesi, intendono proprio contribuire a far riscoprire a tutti i battezzati la vocazione missionaria e la chiamata ad essere Chiesa in uscita nelle periferie del mondo. 

G.R.