Il Papa promulga il decreto di venerabilità di Padre Vinti (Grotte)

Oggi, 21 gennaio 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare il decreto di venerabilità  (vedi qui) riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti, Sacerdote diocesano; nato il 18 gennaio 1893 a Grotte (Italia) e ivi morto il 17 agosto 1943.

L’Arcivescovo di Agrigento, card. Francesco Montenegro, unitamente all’arcivescovo coadiutore, mons. Alessandro Damiano e alla comunità ecclesiale di Grotte,  hanno accolto la notizia con gioia,  esprimo il ringraziamento della Chiesa agrigentina al Santo Padre ed invitando la comunità ecclesiale diocesana a pregare, perché il Signore voglia presto glorificare Padre Vinti,  come sprone del cammino di santità del Popolo di Dio.

Per don Calogero Morgante, originario di Grotte e vice-postulatore della causa, quella di oggi era “una notizia che si attendeva da tempo.  Ringraziamo il Signore – ci dice –  per questo evento di grazia per la Chiesa agrigentina tutta. Per noi – continua –  la figura del venerabile Padre Vinti è un esempio per lo stile di vita  presbiterale. Entra nella schiera di tanti preti noti per la dedizione al sacramento della Penitenza. È stato il Buon Pastore per tutti i suoi fedeli, il Buon Samaritano per i malati e sofferenti, strumento dell’ amore misericordioso di Dio verso i peccatori. Ringrazio. conclude –  il Santo Padre, i pastori della nostra Chiesa, don Franco e don Alessandro e la postulatrice dott.ssa Silvia Correale per aver seguito con grande attenzione tutto l’iter della causa per la promulgazione a Venerabile.

Per don Paolo Morreale, anche lui presbitero originario di Grotte,  Padre Vinti “Piccolo, semplice, definito anche ‘prete burduni’ da chi non ha colto che era la risposta provvidente ad uno ‘scisma’ di un Clero che aspirava al carrierismo e disobbediva al suo Pastore.
Mimì, “Patri Vinti”, dal cognome – come si chiamavano i preti a Grotte – in antinomia con gli umili del ciclo del contemporaneo Giovanni Verga, per un Verismo in cui ciò che è disprezzato e messo da parte è, invece, protagonista di una Provvidenza che riscatta ed eleva l’essere all’Essere. Oggi – continua – un Parrinu è dichiarato eroe di Virtù Teologali, è riconosciuto Venerabile per le dimesse manie di megalomania in cui è tentato ogni uomo, anche religioso.
Oggi, lu Parrinu Patri Vinti è acclamato da chi come lui resta un semplice, figlio del Semplice.
Oggi il Clero nato a Grotte, definito in passato “scismatico” e quello agrigentino,  ha una lampada sul Lucerniere; ha un debole che è riconosciuto nelle altezze di Dio… Oggi, è una grande vittoria per gli umili, i semplici, i piccoli per mezzo dei quali saranno benedetti tutti coloro che li hanno accolti, perché « qualunque cosa hai fatto a questi più piccoli – e Padre Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti, lo è stato per Conversione ed Opera di Dio – lo avete fatto a me» (Mt 25,40).

Leggi qui) l’intervista su Padre Vinti al Card. Francesco Montenegro: “Un uomo ricco di Parola, di Eucaristia e di Servizio”