Il “Grazie” a don Melchiorre per gli 11 anni di servizio da Vicario Generale

Si è tenuto questa mattina, 22 ottobre 2020, nell’aula magna del Seminario Arcivescovile di Agrigento, un momento di ringraziamento a don Melchiorre Vutera per gli anni di servizio alla Chiesa agrigentina come Vicario Generale e moderatore della Curia. Con l’arcivescovo, card. Francesco Montenegro e il coadiutore, mons. Alessandro Damiano,nuovo Vicario Generale, erano presenti i direttori dei Centri Pastorali ed il personale a servizio della Curia.

A tenere il discorso di ringraziamento, a nome di tutti, è stato don Alfonso Tortorici, che ha ringraziato don Melchiorre per la “passione ecclesiale” con cui ha svolto il servizio. “Parlare di don Melchiorre per me – ha detto –  significa andare indietro agli anni ’60 in seminario, lui giovane seriamente impegnato nella vita spirituale e nella formazione culturale, con varie responsabilità verso i ragazzi più piccoli e, dopo l’ordinazione sacerdotale, animatore degli alunni di Scuola Media e anch’io nello stesso ambiente, a servizio dei futuri sacerdoti… L’ambito in cui egli ha operato con maggiore assiduità – ha proseguito –  è stato certamente quello del Seminario: dopo l’ordinazione presbiterale, un anno come animatore dei ragazzi della Scuola Media, sei anni come Vicerettore; poi – dopo gli studi di Diritto Canonico alla Pontificia Università Lateranense, dove nel 1983 ha conseguito la licenza e, nel 1989,anche il dottorato – dall’83 all’86 animatore degli alunni di teologia e dall’86 al 94 Rettore”. Ha poi descritto don Melchiorre come “ persona dinamica, saggia e laboriosa, che  ha saputo affrontare proficuamente i diversi ambiti della vita formativa dei giovani e portare a soluzione i vari problemi di carattere formativo, disciplinare, organizzativo e amministrativo, grazie al suo serio impegno nella vita spirituale personale, la mitezza e l’equilibrio del carattere, il rispetto delle persone e le buone doti di mediazione nei rapporti con educatori, docenti, alunni e famiglie. Qualità – ha proseguito – che sempre lo hanno distinto nel suo ministero. Non posso dimenticare – ha detto – nemmeno che è stato un calciatore di prim’ordine che non avrebbe sfigurato nell’allora Akragas di serie C. Grazie ai suoi studi è stato docente nell’Istituto teologico del Seminario e nell’Istituto di Scienze religiose, come pure nei corsi formativi destinati ai laici dei vicariati dell’Arcidiocesi. Nel triennio 1995-98 è stato Prefetto degli studi dello stesso Istituto teologico. Il Vescovo mons. Carmelo Ferraro lo ha nominato nel 1989 giudice e nel 1991 Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Diocesano. Competente e molto utile è stata la sua presenza nei vari organismi diocesani di partecipazione”. Don Alfonso ha,

don Alfonso Tortorici

inoltre,  ricordato come “nel volgere degli anni è stato componente del Consiglio Pastorale, del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori, del Consiglio Episcopale e del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero”; ma ancora “fattiva e preziosa è stata la sua partecipazione al Comitato Diocesano per il Giubileo del 2000. Il ruolo ecclesiale decisamente più importante è stato quello di Vicario Generale del nostro Arcivescovo don Franco Montenegro e Moderatore della Curia, succedendo al neo Vescovo di Nicosia mons. Salvatore Muratore, dal 2009 allo scorso 5 settembre. Sono stati 11 anni – ha continuato – di partecipazione seria e generosa all’impegno ecclesiale e alle fatiche del nostro Arcivescovo. Egli è stato sollecito a tessere il territorio agrigentino per incontrare presbiteri, consigli pastorali, dirigenti e componenti di associazioni laicali, ma anche pubbliche autorità. mons. Vutera è stato sempre pronto a recarsi là dove l’Arcivescovo lo inviava o comunque dove poteva essere utile la sua presenza per conoscere direttamente le varie situazioni problematiche, aiutare i presbiteri a crescere nel senso ecclesiale del loro ministero, placare l’eccessiva vivacità di talune comunità di fronte a decisioni magari non pienamente comprese o in qualche modo mal digerite. Sempre con la compostezza della persona e una buona capacità di ascolto e il supporto della sua preparazione spirituale, teologica e giuridica”.

Successivamente ha preso la parola il card. Francesco Montenegro che ha ringraziato don Melchiorre per gli anni di collaborazione e soprattutto per la generosità e disponibilità, sempre, mostrata. “In tutti questi anni mi ha supportato nel servizio a questa Chiesa che ama profondamente. Utilizzando un’immagine evangelica, ha detto: “lui ha fatto la parte di Giovanni e io quella di Pietro….”. L’occasione è stata propizia anche per augurare un buon lavoro a don Alessandro e ringraziarlo per la generosità con cui si è inserito nel cammino della Chiesa diocesana. Non è mancato, inoltre, il ringraziamento al personale di curia per il lavoro pastorale alla Chiesa, “Non c’è un ufficio che non sia pastorale; anche chi sta dietro una scrivania – ha detto –  deve operare col cuore del Pastore”.

Don Melchiorre, nel suo intervento, ha espresso gratitudine a don Alfonso per le “generosissime parole”, all’Arcivescovo don Franco e il coadiutore don Damiano e a tutti i presenti.

“In questi anni di servizio – ha detto – mi sono sforzato di vedere, come fin da piccolo mi hanno insegnato, il tanto bene che c’è nel cuore di ciascuno e di stare in un posto come se ci dovessi restare per sempre ma di essere sempre pronto con la valigia in mano ad andare via l’indomani…  La mia vita – ha confessato ai presenti – si è svolta qui, nel giro di pochi metri quadrati, attorno al Seminario, la Curia, la Cattedrale e il Centro storico fin da quando, giovane sacerdote, mons. Petralia, avendogli dato la mia disponibilità – dopo un viaggio nella missione di Ismani (Africa) a fare un’esperienza missionaria mia ha detto: “Figliolo, la tua Africa è il Seminario”. Ha poi ringraziato di cuore l’Arcivescovo don Franco perché – ha detto – “mi ha dato un’ulteriore possibilità di fare un’esperienza molto bella, anche se impegnativa è difficile. Mi ha dato la possibilità di relazionarmi con l’intera diocesi, di affrontare tante problematiche che prima non avevo mai affrontato, che mi hanno dato la possibilità di crescere perché man mano che si fa esperienza, si cresce. Lo ringrazio – ha proseguito – per la fiducia è la stima che ha avuto in me”. Ha chiesto anche scusa, al vescovo e ai presenti, per tutte quelle volte in cui non è stato all’altezza del compito affidatogli.  E rivolgendosi al personale di Curia li ha ringraziati; “con voi – ha detto – mi sono sentito in famiglia.”

Mons. Alessandro Damiano, nel suo intervento, ha condiviso con i presenti il pensiero di un anziano prete al termine di una delle cosiddette prime messe appena ordinato. “Lasciando in trasparenza l ‘immagine della pesca miracolosa mi ricordava di chiamare sempre in aiuto l’altra barca. Vorrei dire a don Melchiorre – ha concluso –  che questo suggerimento me lo ricordo e vorrei praticarlo”.

Al termine del momento è stato donato a don Vutera un orologio, per ricordare che quello di oggi è stato un grazie per il tempo profuso, ma non un addio perché altro tempo, don Melchiorre, è chiamato a spendere per e nella nostra Chiesa, oltre che come parroco della parrocchia del SS.mo Crocifisso di Agrigento, anche come giudice del tribunale ecclesiastico, docente nell’Istituto teologico, canonico della Cattedrale e Deputato del Collegio dei Santi Agostino e Tommaso e della Biblioteca Lucchesiana.