Il Consiglio Mondiale delle Chiese in visita nella nostra Diocesi

Domenica 23 maggio ha avuto luogo nella nostra Diocesi un visita inusuale. Una Delegazione ufficiale del Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC: World Council of Churches) ha visitato Lampedusa. Il WCC come è comunemente chiamato questo organismo, che si definisce all’articolo 1 del suo stesso statuto come una “comunità fraterna di Chiese che confessano il Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore, secondo le Scritture, e si sforzano di rispondere insieme alla loro vocazione comune per la gloria di un solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo” raduna ben 352 Chiese Cristiane di diverse denominazioni ma che condividono la suddetta fede trinitaria, corrispondenti a più di 500 milioni di fedeli sparsi per il mondo. Il WCC nasce ufficialmente nel 1948 ad Amsterdam grazie ai rappresentanti di varie Chiese Cristiane ma afferenti principalmente alla tradizione protestante, anglicana ed ortodossa, che decidono di compiere questo passo importante verso l’unità. Si arriva a questo approdo però dopo un cammino di circa 50 anni sulla scia dell’entusiasmo originato dal movimento ecumenico tra fine 800 ed inizi del 900 soprattutto grazie ai risultati raggiunti precedentemente da due importanti organizzazioni ecumeniche “Fede e Costituzione” (Faith and Order) e “Vita e Azione” (Life and Work). La Chiesa cattolica partecipa come “osservatrice”, mentre è membro a pieno titolo della commissione “Fede e costituzione”, infatti il WCC è dotato di ben 12 commissioni che si occupano dei diversi ambiti della vita pastorale. Il WCC ogni anno organizza una visita formativa di una  commissione parte del “global pilgrimage on justice & peace” organizzato appunto dalla commissione “giustizia pace e salvaguardia del creato”. Hanno a cuore tematiche come lo sfruttamento, la tratta, le questioni di genere, le migrazioni, la giustizia riparativa. Per il 2022 hanno scelto l’Europa, l’Italia, e particolarmente Lampedusa anche per la vicinanza con la F.C.E.I.(Federazione Chiese) che come si sa da anni ha sviluppato il progetto Mediterranean Hope sul tema della accoglienza e della memoria coordinato da Marta Bernardini. La delegazione era costituita tra gli altri dalla Pastora Agnes Murei Abuom co-leader del WCC, da Torsten Moritz resposabile della Commissione migranti delle Chiese Europee, da Mons. Andrzei  Choromansky del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, Fra Guido Dotti della Comunità di Bose Consultore del medesimo Pontificio Consiglio e da tanti rappresentanti della Chiesa Luterana, della Chiesa di Inghilterra, della Chiesa di Scozia, della Chiesa Anglicana, della Comunione Anglicana, e da diverse Chiese Evangeliche,Valdesi etc.

La delegazione accolta dal Vicario Generale Don Giuseppe Cumbo, dal Delegato Diocesano per l’Ecumenismo  Luca Camilleri, dal Parroco di Lampedusa Don Carmelo Rizzo, dal Vice Parroco Don Salvatore Piazza, dalle suore del progetto  U.I.S.G., si è recata prima per un momento commemorativo al cimitero, e poi presso la “Porta d’Europa” dove ha avuto luogo una celebrazione ecumenica. Riportiamo un traduzione di passi della meditazione tenuta in inglese dal Vicario Generale  sul testo biblico 1 Samuele 7,12 “Signore Dio nostro, così come hai aiutato il popolo d’Israele a sconfiggere i Filistei,ti chiediamo oggi di aiutare noi, tuoi figli, affinché sconfiggiamo “i Filistei” del nostro tempo: i trafficanti di esseri umani, i responsabili della tratta delle donne, coloro che distruggono il creato, i governanti delle nazioni accecati dalla sete di conquista e quanti con la loro indifferenza non si accorgono dei bisogni degli altri.Come abbiamo appena ascoltato, Samuele dice: “Fin qui l’Eterno ci ha soccorso”. E proprio qui, su questa terra, su queste pietre che calpestiamo, molti nostri fratelli e sorelle sono stati soccorsi e aiutati. Il popolo d’Israele, o Signore, è un popolo che tu hai amato molto e quando ha deciso di abbandonare gli idoli per servire Te solo, non lo hai abbandonato ma anzi lo hai aiutato senza indugio poiché tu sei un Padre buono e amorevole. Così anche noi oggi ti supplichiamo di aiutarci affinché, sentendo il tuo amore, possa ognuno di noi contribuire alla realizzazione del tuo Regno……noi, come Chiesa Agrigentina, ci impegneremo e non smetteremo mai di dire che Lampedusa è la Porta d’Europa cioè quella porta che accoglie e ama senza distinzione così come Dio accoglie ognuno di noi nelle difficoltà. “

(Luca Camilleri)