Rosario Livatino

Esposto alla venerazione il corpo del Beato Livatino, don Lentini: “Un ponte tra la terra e il cielo”

Si è tenuta il  19 settembre 2025,  nella Chiesa Santa Chiara di Canicattì, alla presenza del clero cittadino, del popolo fedele, del Sindaco Corbo e del suo vice, la rimozione della lastra che copre le spoglie del Beato Rosario Angelo Livatino nella cappella della sepoltura privilegiata. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da don Giuseppe Lentini, delegato dall’Arcivescovo Alessandro e notaio del Tribunale ecclesiastico per la ricognizione canonica del Corpo.

“La celebrazione di oggi  – ha detto don Giuseppe nell’intervento omiletico – ci invita ad una riflessione profonda sulla vita e sui valori trasmessi dal beato Rosario Angelo Livatino. Questa mattina – ha confidato ai presenti –  venendo verso Canicattì mi ritornava in mente quell’episodio del Vangelo in cui discepoli ritornati dal deserto, dove incontrarono Giovanni il Battista, vengono interrogati da Gesù: “cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?”.
Questa domanda oggi il Signore la pone anche a noi: “cosa siamo venuti a vedere?” Perché siamo qui? Che senso ha oggi ancora venire a vedere il corpo di un santo?
Per un non credente  – ha detto – è qualcosa di impensabile, improponibile, scandaloso. Per noi credenti è contemplare la gloria di Dio, presente nei suoi santi.
Cosa siamo venuti a vedere? Siamo venuti a vedere la gloria di Dio! Quella gloria di Dio che si è manifestata nella vita del beato Rosario Angelo Livatino, il quale ha vissuto quella virtù per la quale è stato ucciso: la giustizia”.Facendo riferimento alla Parola proclamata, in particolare alla prima lettura (1Tm 6,2-12) ha proseguito facendo notare come “l’apostolo Paolo scrivendo a Timoteo gli dice: “E tu, uomo di Dio, tendi alla giustizia”.
È la giustizia – ha affermato – che ha fatto di Rosario Angelo Livatino un testimone, un testimone di Cristo. Non quella giustizia che amministrava nei tribunali, ma quella giustizia che anzitutto viveva nella sua vita di fede, nel suo essere giusto, nel suo vivere la vita cristiana ogni giorno. È questo quello che lo ha reso santo.
Cosa siamo venuti a vedere oggi? Siamo venuti a contemplare la gloria di Dio!
Sì, quel corpo con il quale il beato Rosario Angelo Livatino ha vissuto in questo pellegrinaggio terreno ci fa intravedere la gloria di Dio, perché mentre adesso egli contempla il volto di Dio e la sua anima è nella gloria dei santi, il suo corpo quaggiù giace in attesa della risurrezione.  Quella risurrezione alla fine dei tempi che attende anche noi, se viviamo nella grazia e nell’amore del Signore.
È questa la gloria di Dio! Quel corpo così ricomposto ci ricorda che anche noi siamo chiamati alla gloria, ad entrare nel regno dei cieli, a contemplare il volto di Dio!
Come possiamo noi – si è chiesto don Lentini – raggiungere questa gloria?

La sepoltura privilegiata nella Chiesa Santa Chiara di Canicattì

Vivendo bene la nostra vita di fede – ha risposto – , imitando le virtù del beato Rosario Angelo Livatino, vivendo la giustizia nella nostra vita, cioè cercando di essere giusti. Allora: viviamo secondo il Vangelo, rispettiamo le leggi civili, impegniamoci in una vita cristiana vera piena e sincera, non lasciamoci scoraggiare o intimidire dalle mafie, dai poteri forti, da coloro che ci vogliono allontanare da Dio, dal suo Vangelo, dalla vita di fede, da coloro che ci vogliono tiepidi, insipidi, senza zelo.
La testimonianza del beato Rosario Angelo Livatino – ha detto – ci deve spingere a vivere sempre di più come veri figli di Dio, come veri discepoli del Signore.
Il corpo del Beato Livatino che oggi veneriamo in modo particolare, data l’ostensione in occasione dell’anniversario del suo martirio, è un ponte tra la terra e il cielo.
Per questo oggi siamo qui, perché accostandoci a quelle spoglie mortali contempliamo la gloria di Dio, sentiamo vicino il patrocinio di Rosario, ci affidiamo alla sua intercessione.
Possa egli dal cielo  – ha concluso don Giuseppe – ottenerci la grazia di vivere in questo pellegrinaggio terreno uniti a Cristo, così come lo fu lui, vivere quella giustizia che ci guadagna il regno dei cieli, liberarci da ogni forma di schiavitù, materiale e spirituale, distruggere in noi quella mentalità mafiosa che ci porta ad opprimere il prossimo, a prevaricarlo, ci aiuti ad essere cristiani migliori. Illuminati dalla sua testimonianza e protetti dal suo patrocinio, camminiamo verso la patria celeste, dove egli ci attende insieme a Cristo nella gloria dei santi.”

(da www.lamicodelpopolo.it)

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L’esposizione alla venerazione del Corpo del Giudice Beato, apre le “Giornate di cultura e spiritualità sulle orme del Beato Rosario Livatino – Giustizia e Pace si baceranno”; una serie di iniziative, in memoria dei Giudici, Rosario Livatino, Antonino Saetta e del figlio Stefano,  che si in terranno prevalentemente nella corso di svolgimento a Canicattì dal 19 al 28 settembre (vedi programma in basso)