Albania, Missione diocesana: A Novembre avviate le attività pastorali

Sono passati quasi due mesi dal nostro arrivo in Albania e poco più di uno dall’avvio ufficiale della missione diocesana con la S. Messa concelebrata nella Parrocchia di Korçe alla presenza del nostro arcivescovo Alessandro. Questo tempo è stato caratterizzato dal nostro graduale inserimento nel contesto missionario di Korçe e Devoll, attraverso momenti di incontro e di scambio con le comunità cattoliche e con i missionari che vi operano da diversi anni. Con questi ultimi abbiamo programmato le attività pastorali che caratterizzeranno il cammino di questo primo anno di missione diocesana. Se i mesi di settembre e ottobre sono serviti all’arrivo, all’inserimento e alla sistemazione nel nuovo alloggio della casa parrocchiale di Korçe, nella quale adesso abitiamo stabilmente, novembre sarà il mese che segnerà l’avvio della pastorale missionaria in questa porzione di Albania.
Le attività pastorali che gradualmente stiamo avviando, più che rispondere ad un modello precostituito di stampo italiano, si muovono su tre orizzonti che favoriscono una pastorale “dal basso”, realmente inculturata. Il primo orizzonte riguarda le indicazioni  missionarie del vescovo del luogo Giovanni, il quale, oltre a consegnarci le linee-guida del cammino diocesano, ci ha affidato un preciso mandato per la zona pastorale di Korçe-Devoll; il secondo orizzonte viene dall’ascolto della comunità dei credenti che ci ha presentato, sia nei singoli che come comunità, alcuni bisogni legati alla sua storia e al difficile cammino del passato; il terzo orizzonte riguarda i missionari e le attività da loro svolte in questi anni come risposta al carisma di ogni singola famiglia religiosa incarnato nelle esigenze di questo contesto missionario. L’avvio di queste attività tiene conto del momento storico che stiamo vivendo, quello del post-pandemia, in cui si alternano smarrimento e voglia di ripartire e, al contempo, dei primi passi della missione diocesana orientati, prima di tutto, ad una profonda e reale esperienza di conoscenza e ascolto.

L’azione missionaria nella zona pastorale di Korçe-Devoll è suddivisa in quattro ambiti, ciascuno dei quali vede il coinvolgimento di tutti i missionari della zona, con delle responsabilità più dirette che facilitano il coordinamento della attività.

Il primo ambito riguarda la catechesi e la formazione e comprende: evangelizzazione e pre-catecumentato attraverso le visite alle famiglie, gli incontri con i “simpatizzanti” e le varie attività di annuncio in città e nei villaggi; il catecumenato e la preparazione ai sacramenti di coloro che hanno fatto richiesta esplicita di appartenere a Gesù e alla Chiesa; la formazione permanente della comunità cristiana mediante incontri di ascolto della Parola di Dio e di riscoperta dei sacramenti.

Il secondo ambito coinvolge i bambini e i disabili attraverso attività oratoriali settimanali sia a Korçe che a Bilisht e le visite nelle famiglie in cui si trovano bambini con disabilità, nella speranza di poterli coinvolgere in primavera, dopo questa fase di conoscenza nelle loro case, in attività educative di animazione.

Il terzo ambito dell’azione missionaria riguarda i giovani e gli universitari. Ai giovani battezzati e non verrà proposto un cammino unitario a tappe su tematiche del mondo giovanile, mentre per gli universitari di Korçe con i quali non si è mai fatto alcun tipo di attività, si cercherà di partire attraverso dei cineforum, realizzati in collaborazione con le istituzioni accademiche e civili. Il quarto ambito, quello delle povertà e delle emergenze, proverà a rispondere alle situazioni più gravi di indigenza che si presenteranno, prima di tutto, mediante l’ascolto dei richiedenti e la visita nelle loro case; organizzerà il servizio nelle mense per i poveridegli evangelici e degli ortodossi già attive nella città di Korçe; si occuperà, infine, dei progetti che potrebbero nascere in risposta alle esigenze concrete del contesto missionario, come quello del convitto di Bilisht per le ragazze dei villaggi desiderose di proseguire gli studi, avviato qualche anno fa grazie al contributo di Caritas Agrigento ma sospeso a causa della pandemia. Al di là del mio coinvolgimento nei vari ambiti della pastorale e più precisamente in quello della catechesi e della formazione insieme a Maria Vega, gli altri membri dell’equipe diocesana avranno le seguenti responsabilità: Giovanni Russo nel settore bambini e disabili e Vicky Lipari nel settore povertà ed emergenze.

don Riccardo Scorsone