“‘O’scià!’, il soffio, il respiro: questo vi augurate, salutandovi nel vostro dialetto. E così vi salutò nel 2013 il nostro amato Papa Francesco quando venne tra voi: fu il suo primo viaggio”. Così Papa Leone XIV nel videomessaggio per la proposta di candidatura dei “Gesti di accoglienza” di Lampedusa a patrimonio immateriale Unesco. “Sapete che nella lingua della Bibbia il soffio, il respiro sono ciò che noi traduciamo ‘lo Spirito’…
Il mio grazie, che è il grazie di tutta la Chiesa per la vostra testimonianza, prolunga e rinnova quello di Papa Francesco. Grazie alle associazioni, ai volontari, ai sindaci e alle amministrazioni che nel tempo si sono succeduti; grazie ai sacerdoti, ai medici, alle forze di sicurezza e a tutti coloro che, spesso invisibilmente, hanno mostrato e mostrano il sorriso e l’attenzione di un volto umano a persone sopravvissute nel loro viaggio disperato di speranza”. Il Pontefice ha poi ricordato le vittime sepolte a Lampedusa, “come semi da cui vuole germogliare un mondo nuovo”, e ha denunciato: “Non c’è giustizia senza compassione, non c’è legittimità senza ascolto del dolore altrui”. Leone XIV ha infine esortato a non cedere alla “globalizzazione dell’impotenza” ma a opporre una “cultura della riconciliazione”: “Non esistono nemici: esistono solo fratelli e sorelle. Servono gesti di riconciliazione e politiche di riconciliazione”.
VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE LEONE XIV
IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA DEL PROGETTO
“GESTI DELL’ACCOGLIENZA”
ALLA LISTA DEL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE DELL’UNESCO
[Lampedusa, venerdì 12 settembre 2025]
