L’Arcivescovo Alessandro convoca la II Assemblea Sinodale diocesana
i delegati ai tavoli sinodali (ph. C.P.) L’Arcivescovo Alessandro ha convocato la seconda Assemblea Sinodale diocesana per il prossimo 8 novembre 2025, presso lo Sport Village di Villaggio Mosè. “La seconda Assemblea – scrive don Carmelo La Magra, referente diocesano del Cammino sinodale, era già stata convocata per lo scorso 2 giugno e in seguito rinviata per permettere la partecipazione del Vescovo ricoverato in ospedale. Questo momento si inserisce nel Cammino Sinodale della Chiesa Italiana e della nostra Diocesi. Saranno tre i temi trattati, scelti tra le dieci sintesi scaturite dalla prima assemblea (leggi qui). I delegati, rappresentanti delle parrocchia, dei religiosi, delle aggregazioni laicali e degli uffici pastorali, troveranno sul tavolo i temi dell’iniziazione cristiana, degli organismi di partecipazione e corresponsabilità e il riconoscimento della dignità di ogni persona. Attraverso il metodo della “Conversazione nello Spirito” – prosegue don Carmelo – ci si metterà in ascolto comune su questi obiettivi che da più parti emergono come centrali nella vita della nostra Chiesa Diocesana. Contemporaneamente l’Assemblea sarà l’occasione per fare una restituzione alla nostra Chiesa locale del Cammino Sinodale della chiese in Italia che avrà il prossimo 25 ottobre la sua terza assemblea con l’approvazione del documento finale che verrà consegnato ai vescovi in occasione della loro prossima Assemblea Generale che si svolgerà ad Assisi nel prossimo mese di novembre”. I Assemblea sinodale (ph. C.P.)… Read More
L’11 ottobre, in preghiera per la pace con Papa Leone
L’Arcidiocesi di Agrigento aderisce all’appello di Papa Leone XIV a pregare, nel mese di Ottobre, ogni giorno “personalmente, in famiglia e in comunità”, il Rosario per la pace, ed invita tutta la comunità ecclesiale ad unirsi alla preghiera per la pace che si leverà da piazza San Pietro, sabato 11 ottobre, quando, alle ore 18:00, Papa Leone guiderà il Rosario, in occasione della Veglia del Giubileo della Spiritualità mariana e nel giorno in cui si ricorda l’apertura del Concilio Vaticano II. Scarica qui il sussidio per pregare insieme il Rosario in comunione con il Papa e per fare memoria dell’inizio dell’assemblea conciliare. (11 ottobre 1962)… Read More
Al Palazzo di Giustizia la Mostra “Sub tutela Dei – Il giudice Rosario Livatino”
Dopo l’allestimento, nei giorni scorsi, nella Chiesa San Giuseppe di Agrigento, dove il Giudice Rosario Angelo Livatino si recava ogni mattina per una preghiera prima di iniziare il suo lavoro nel vicino Tribunale, la Mostra itinerante “Sub tutela Dei – Il giudice Rosario Livatino” Chiesa S. Giuseppe , un percorso espositivo a cura di Libera Associazione Forense, Centro Studi Rosario Livatino, Centro Culturale Il Sentiero, Curatori Guido Facciolo, Matteo Filippi, Roberta Masotto, Salvatore Taormina, Carlo Torti, Carlo Tremolada, Paolo Tosoni si porterà al Palazzo di Giustizia di Agrigento, dove verrà inaugurata sabato 11 ottobre alle ore 10:00. La Mostra è stata presentata per la prima volta per la 43ª edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini nel 2022 (vedi qui) . Da allora, ci dice la curatrice Roberta Masotto, e in giro per le città d’Italia; ad oggi sono ben 120 presentazioni (tra quelle già realizzate ed altre in programma) in diverse sedi come centri culturali, parrocchie, oratori e in alcuni casi nei Palazzi di Giustizia. Essa è un percorso espositivo dedicato alla figura del Magistrato ucciso dalla Stidda il 21 settembre 1990, all’età di 37 anni, e proclamato beato dalla Chiesa il 9 maggio 2021. (vedi qui). L’evento inaugurale, che si terrà nell’aula intitolata proprio al giudice Livatino, sarà moderato dal presidente del Tribunale, Giuseppe Melisenda Giambertoni e vedrà la partecipazione del Procuratore della Repubblica, Giovanni Di Leo, dell’Avvocato Vincenza Gaziano, presidente dell’Ordine forense di Agrigento, del giudice Manfredi Coffari, presidente della sezione di Agrigento dell’Associazione Nazionale Magistrati e di monsignor Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento. Sono previsti gli interventi di Salvatore Cardinale, Presidente emerito della Corte di appello di Caltanissetta e già sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Agrigento, di Salvatore Taormina e Roberta Masotto, curatori della mostra. Essa prevede un percorso diviso in quattro sezioni. Testi, immagini, video raccontano Rosario Livatino dalla nascita, alla sua formazione culturale e religiosa, al suo percorso lavorativo e di fede, al martirio e alla beatificazione, all’eredità che ci ha lasciato. ______ La mostra resterà visitabile ogni giorno, la mattina dalle 9:00 alle 13:00 e il pomeriggio dalle 15:00 alle 17:00, fino al 25 ottobre. È possibile prenotare visite guidate tramite l’indirizzo email livatino.tribunale.agrigento@giustizia.it… Read More
Marco e Giuseppe il 25 novembre saranno ordinati presbiteri
L’Arcivescovo Alessandro con, don Marco (sx) e don Giuseppe (dx) ph. Carmelo Petrone (Archivio “L’Amico del Popolo”) Saranno ordinati presbiteri il 25 novembre, memoria liturgica di San Gregorio Agrigentino, i diaconi Marco Lo Mascolo e Giuseppe Savarino. A darne l’annuncio l’arcivescovo mons. Alessandro Damiano. Marco Lo Mascolo, ha 40 anni, originario di Raffadali, primo di tre figli. Dopo il diploma di maturità scientifica comincia a fare diverse esperienze nel mondo del lavoro. Nel 2018 decide di entrare in Seminario e di frequentare l’anno di propedeutica per comprendere se quella vocazione che sente dentro di se è reale. Durante quell’anno la morte del padre lo fa entrare in crisi ma riesce a superare il momento di dolore e di perdita grazie ai superiori del Seminario. Giuseppe Saverino, 28 anni, originario di Ravanusa è il maggiore di due figli. Frequenta il “Liceo delle Scienze Umane”, di Ravanusa e, dopo il conseguimento del diploma si iscrive all’Università alla Facoltà di “Scienze del servizio sociale” ad Agrigento. Ma già in quegli anni cominciavano a sentire la vocazione ed alla chiamata ad un progetto più grande. Nel 2018 interrompe gli studi universitari e si iscrive all’anno propedeutico al Seminario Arcivescovile di Agrigento. In questi mesi di attesa prima dell’ordinazione sacerdotale hanno prestato servizio pastorale nella parrocchia San Nicola di Agrigento e l’Ospedale San Giovanni Di Dio Giuseppe Savarino e all’Ospedale di Sciacca e alla parrocchia San Michele Marco Lo Mascolo. Read More
Giornata del migrante e del rifugiato, le iniziative in Diocesi
Ricorre il 4 e 5 ottobre la 111a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. il tema scelto quest’anno dal Papa è: “Migranti, missionari di speranza”. «Di fronte alle teorie di devastazioni globali e scenari spaventosi, è importante – dice Papa Leone – che cresca nel cuore il desiderio di sperare in un futuro di dignità e pace per tutti gli esseri umani. Tale futuro è parte essenziale del progetto di Dio sull’umanità e sul resto del creato. Questo collegamento tra migrazione e speranza si rivela distintamente in molte delle esperienze migratorie dei nostri giorni. Molti migranti, rifugiati e sfollati sono testimoni privilegiati della speranza vissuta nella quotidianità, attraverso il loro affidarsi a Dio e la loro sopportazione delle avversità in vista di un futuro, nel quale intravedono l’avvicinarsi della felicità, dello sviluppo umano integrale. Le comunità che accolgono i migranti possono essere una testimonianza viva di speranza. Speranza intesa come pro- messa di un presente e di un futuro in cui sia riconosciuta la dignità di tutti come figli di Dio. In tal modo migranti e rifugiati siano riconosciuti come fratelli e sorelle, parte di una famiglia in cui possono esprimere i loro talenti e partecipare pienamente alla vita comunitaria». In Diocesi la Giornata verrà celebrata domenica 5 ottobre, dalle 17 in poi, nei locali della Fondazione Mondoaltro in Via Barone 2/a ad Agrigento. Il programma prevede la conoscenza, tramite il racconto di un ragazzo del Burkina Faso, della comunità burkinabé presente nel territorio diocesano con una comunità di oltre 80 persone. A seguire la proiezione del film “Wallay” diretto da Berni Goldblat. Il film racconta la storia di Ady, un ragazzino di 13 anni, cresciuto solo dal padre. Quest’ultimo, senza più risorse, decide di affidare Ady allo zio Amadou per l’estate. Lo zio Amadou e la sua famiglia vivono dall’altra parte del mar Mediterraneo, in Burkina Faso. Lì, a 13 anni, si diventa uomini ma Ady, convinto di essere in vacanza, vede le cose in modo diverso. Al termine dl film, la giornata si concluderà con una cena conviviale con cibi tipici della comunità burkinabé. L’iniziativa è realizzata dall’Ufficio Migrantes diocesano, da Caritas diocesana Agrigento, dal Circolo Arci John Belushi e dalla Comunità burkinabé. Read More
Colletta diocesana straordinaria “Insieme per la Palestina”
Una colletta diocesana per le vittime innocenti della Palestina. È questa l’iniziativa, promossa dall’Arcidiocesi di Agrigento con Caritas diocesana, come segno concreto per il Giubileo della Speranza. « “Insieme per la Palestina”, è la colletta diocesana – spiega il direttore di Caritas diocesana Agrigento, Valerio Landri – con cui invitiamo le comunità parrocchiali, gli istituti religiosi, gli Enti pubblici e privati, le Organizzazioni laiche e i privati cittadini a farsi prossimi alle vittime innocenti del genocidio palestinese. Una raccolta di fondi destinati a progetti di ricostruzione sociale e di supporto alle povertà emergenti resa possibile grazia alla collaborazione con Caritas Gerusalemme e Caritas Italiana». (qui) Un primo report, con i risultati della Colletta diocesana, “Insieme per la Palestina”, verrà presentato in occasione della celebrazione del Giubileo della Carità, il 15 novembre. «Dopo l’intervento da remoto del card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme – spiega Landri –, sarà data visibilità alla risposta che le Comunità parrocchiali e la società civile avranno dato fino a quel momento». La Colletta si inserisce nel cammino del diocesano del Giubileo della Speranza e terminerà con la chiusura dell’anno giubilare diocesano. Alla destinazione delle somme raccolte sarà data piena visibilità tramite i canali social dell’Arcidiocesi e di Caritas Diocesana Agrigento. Per contribuire alla Colletta straordinaria possono essere utilizzati i seguenti canali: c/c bancario di Banca Intesa S. Paolo Intestato a Arcidiocesi di Agrigento IBAN: IT 69 Y 03069 09606 100000006841 Causale: Colletta straordinaria Insieme per la Palestina c/o Economato Diocesano, brevi manu Piazza Don Minzoni, 19 92100 Agrigento c/c bancario di Banco di Credito Cooperativo Agrigentino intestato a Fondazione Mondoaltro IBAN: IT 30 C 07108 16600 000000001459 Causale: Colletta straordinaria Insieme per la Palestina N.B. Solo questa modalità di donazione è fiscalmente deducibile. Ricevuta di elargizione liberale rilasciata su richiesta a: mondoaltro@caritasagrigento.it… Read More
Rosario Livatino a 35 anni dal martirio: Tra fede giustizia, misericordia e speranza
Si è tenuta domenica 21 settembre 2025, la commemorazione del giudice beato, Rosario Angelo Livatino nel 35º anniversario dalla barbara uccisione nel 1990. Tre i momenti che hanno scandito la giornata: alle ore 10.30, nella chiesa San Domenico di Canicattì, parrocchia che il Giudice frequentava, é stata celebrata la Messa, alla presenza delle massime autorità civili, militari del territorio e il popolo Fedele, che in questa occasione è ritornato a celebrare l’Eucarestia nella chiesa San Domenico, dopo mesi di chiusura a causa di lavori di restauro. A presiedere la Messa, il parroco don Salvatore Casà; per lui è stata l’ultima Celebrazione nella Chiesa San Domenico da parroco, quasi un addio nel segno di Rosario Livatino. Domenica prossima, infatti, don Salvatore saluterà, dopo 12 anni di servizio, la comunita San Diego-San Domenico perché l’Arcivescovo gli ha affidato un nuovo incarico pastorale nella parrocchia Cuore Immacolato di Maria al Villaggio Mosè di Agrigento. foto di gruppo al temine della Messa A seguire la deposizione delle corone di alloro da parte delle autorità civili, militari e della Magistratura, alla Stele che ricorda il suo assassinio sulla ex SS640 in contrada Gasena, sulla terra che ha raccolto il sangue del beato Rosario nel “Paco Livatino”. Il terzo appuntamento della giornata è stato il Giubileo degli Operatori della Giustizia alle ore 19:00 nella Chiesa Santa Chiara. La commemorazione in contrada Gasena, luogo del martirio In contrada Gasena, al termine della commemorazione e la deposizione delle corone di alloro da parte delle autorità civili, militari, nel Paco Livatino, curato dai soci Co.N.Al.Pa della Sezione agrigentina, è stata svelata l’opera donata dal maestro Cosimo Allera di Gioia Tauro. Tante le autorità civili e militari presenti oltre ai ragazzi dell’Orchestra Rosario Livatino dell’IC Filippone di San Giovanni Gemini e di una delegazione di Gioia Tauro. Inoltre erano presenti tanti amministratori dei Comuni di San Giovanni Gemini, Cammarata, Castrofilippo, Favara,Agrigento, Ravanusa, Canicattì, Rosolini ed altri ancora. Il Giubileo degli Operatori della Giustizia (l’omelia dell’Arcivescovo) Il 19 settembre, dopo la rimozione della lastra che copre le spoglie del Beato Rosario Angelo Livatino nella cappella della sepoltura privilegiata per la esposizione straordinaria fino a giorno 28 (vedi qui) , il 21 settembre, nella Chiesa Santa Chiara, l’Arcivescovo Alessandro ha presieduto l’Eucarestia per il Giubileo degli Operatori della Giustizia. L’opera donata dal maestro Cosimo Allera al Parco Livatino “Il Giubileo, che in questo anno santo stiamo celebrando – ha detto mons. Damiano all’inizio dell’intervento omiletico – è un’occasione straordinaria concessa alla Chiesa — e, tramite la Chiesa, offerta a tutti gli uomini e le donne di buona volontà — per ristabilire la giustizia mediante un atto di misericordia. Non è una semplice concessione di perdono, ma una pratica di clemenza per ricostruire la fraternità perduta e un esercizio di benevolenza per mantenere l’armonia ritrovata. Su questo sfondo, ha detto, si inserisce — a pieno titolo e con un valore tutto speciale — il Giubileo degli operatori della giustizia. Tutti, in forza del battesimo, siamo chiamati a essere “operatori di giustizia”, orientando le nostre scelte e le nostre azioni quotidiane nella direzione che il Giubileo ci sta indicando. Quanti tra noi, che del servizio alla giustizia fanno il senso e lo scopo della propria professione e della propria vita, hanno inoltre anche il delicatissimo compito di promuovere e tutelare il comune impegno nell’edificazione di un mondo più giusto e fraterno. La commemorazione del martirio di Rosario Angelo Livatino, avvenuto 35 anni fa come oggi, conferisce poi alla celebrazione odierna un ulteriore stimolo a incanalare i nostri sforzi nei solchi della comune chiamata alla santità, che è di tutti e per tutti… In questa cornice celebrativa, la Parola che abbiamo ascoltato – ha proseguito – ci aiuta a cogliere il rapporto intimo che collega la legge alla giustizia, la giustizia alla misericordia e la misericordia alla responsabilità; e, sulla base di questo triplice rapporto, ci sollecita ad attivare e accompagnare processi virtuosi, capaci di smantellare ogni mentalità antiumana e antievangelica e di risanare la coscienza morale e gli ordinamenti sociali con la luce della fede, l’audacia della speranza e la forza della carità. Il primo rapporto è quello tra la legge e la giustizia. Nelle sue molteplici espressioni, la legge non è mai un assoluto da idolatrare né una sovrastruttura da demonizzare. È fatta per l’uomo, come ci insegna Gesù, mettendoci in guardia dal rischio di pensare che, al contrario, sia l’uomo a essere fatto per essa; e all’uomo è data perché viva felice e a lungo nella terra che il Signore gli dona in possesso, come Mosè chiarisce al popolo di Israele mentre gliela consegna. La legge, dunque, è sempre in funzione della giustizia, nel senso che serve a mantenere ogni cosa al suo posto, perché tutto sia in ordine e perché in quest’ordine tutti abbiano modo di vivere dignitosamente, in pace e in pienezza. Del resto, il concetto di ordine, cioè di disposizione adeguata delle cose e di equilibrio armonico delle forze, spiega il significato originario della legge. Le leggi della fisica — per intenderci — non comandano ai corpi di muoversi in un certo modo, ma descrivono il modo in cui i corpi, a determinate condizioni, si muovono, permettendo a chi le studia di prevedere quei movimenti, di accompagnarli e, quando serve, di correggerli. E così è per tutte le leggi delle altre scienze. Anche le leggi dei nostri ordinamenti giuridici dovremmo considerare in questa accezione originaria, riscoprendone il valore educativo e la funzione ordinatrice. Ma quando l’ordine diventa sinonimo di comando e il comando trae la sua forza dal potere, questo significato si perde e la legge diventa, per alcuni, strumento di asservimento e pretesto di sfruttamento, per altri, carico inconcepibile e peso insostenibile. Il profeta Amos, nella prima lettura, individua la causa dei gravi disordini sociali del suo tempo proprio nell’alterazione del rapporto tra la legge e la giustizia. Gli oppressori, abusando del loro potere e senza farsi alcuno scrupolo neppure riguardo alle prescrizioni religiose, sottraggono la forza della legge all’istanza… Read More
L’Arcivescovo comunica i nuovi avvicendamenti pastorali (20/09/25)
Il Vicario generale, don Giuseppe Cumbo, comunica che, in data odierna, 20 settembre 2025, l’Arcivescovo Alessandro ha provveduto alle seguenti nomine che entreranno in vigore nel mese di ottobre: mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento Don Carmelo Davide Burgio parroco della parrocchia Santi Apostoli Pietro e Paolo di Favara Don Giuseppe Costanza parroco delle parrocchie San Giovanni Battista – B.M.V. di Lourdes – B.M.V. Immacolata di Campobello di Licata Don Marco Damanti parroco delle parrocchie Gesù e Maria – San Giuseppe di Campobello di Licata Don Gioacchino Andrea La Rocca — mantenendo il servizio di vice parroco delle parrocchie Maria SS. Annunziata – Madonna del Carmelo – S. Giuliano di Racalmuto — vice direttore dell’Ufficio diocesano Beni Culturali Ecclesiastici Don Liborio Lauricella Ninotta — mantenendo il servizio di direttore del Centro per il Culto e la Liturgia — direttore dello Studio Teologico “San Gregorio Agrigentino” per il triennio 2025-2028 Don Calogero Manganello — mantenendo il servizio di direttore degli uffici diocesani di Pastorale giovanile e Pastorale familiare — parroco della parrocchia San Gerlando (Cattedrale) di Agrigento Don Giuseppe Scozzari parroco delle parrocchie Maria SS. Annunziata – San Francesco d’Assisi – Sant’Agostino di Naro Grato per la disponibilità e il servizio, l’Arcivescovo invita la comunità diocesana a sostenere con la preghiera le comunità e i presbiteri interessati e a pregare per le vocazioni. Il Signore conceda alla nostra Chiesa Agrigentina di crescere mediante il Vangelo e l’Eucaristia nella comunione, per essere immagine autentica del suo popolo e segno e strumento della sua presenza nel mondo. Read More
Canicattì: Presentato il testo “Decidere è scegliere. Rosario Livatino credere sperare amare”
Nell’ambito delle “Giornate di cultura e spiritualità sulle orme del Beato Rosario Livatino – Giustizia e Pace si baceranno”, è stato presentato il 19 settembre, nel salone della parrocchia Santa Chiara il volume ‘Decidere è scegliere. Rosario Livatino credere sperare amare’ (Il Pozzo di Giacobbe) già presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino frutto del primo studio teologico sulla figura del magistrato ucciso dalla mafia, proclamato beato dalla Chiesa. Al momento sono intervenuti il presidente del Tribunale di Agrigento Giuseppe Melisenda Giambertoni e i teologi della Facoltà Teologica di Sicilia don Rosario Pappalardo e don Salvatore De Pasquale. La conversazione sul testo che si è aperta con il ricordo personale del presidente Melisenda Giambertoni che ha dialogato con la giornalista Lilly Genco. I tre autori Tommaso Pace Anna Pia Viola e Andrea Zappulla, presenti insieme all’arcivescovo di Agrigento, hanno colmato un vuoto presente nell’approfondimento della figura di Livatino – è stato detto – attraverso un a lettura a più dimensioni che riprende non solo il magistero della Chiesa cattolica ma anche grandi pensatori e i nuovi paradigmi di giustizia “umanocentrica” e “relaziocentrica” di cui lo «stile Livatino» è stato pionere. Altermine sono stati consegnati ai presenti delle icone in legno del beato Livatino realizzate dai detenuti dell’alta sicurezza della casa di reclusione di Augusta. Guarda qui il Video con il contributi del presidente del Tribunale di Agrigento, dott.Giuseppe Melisenda Gianbertoni e dell’Arcivescovo mons. Alessandro Damiano. Read More
Esposto alla venerazione il corpo del Beato Livatino, don Lentini: “Un ponte tra la terra e il cielo”
Si è tenuta il 19 settembre 2025, nella Chiesa Santa Chiara di Canicattì, alla presenza del clero cittadino, del popolo fedele, del Sindaco Corbo e del suo vice, la rimozione della lastra che copre le spoglie del Beato Rosario Angelo Livatino nella cappella della sepoltura privilegiata. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da don Giuseppe Lentini, delegato dall’Arcivescovo Alessandro e notaio del Tribunale ecclesiastico per la ricognizione canonica del Corpo. “La celebrazione di oggi – ha detto don Giuseppe nell’intervento omiletico – ci invita ad una riflessione profonda sulla vita e sui valori trasmessi dal beato Rosario Angelo Livatino. Questa mattina – ha confidato ai presenti – venendo verso Canicattì mi ritornava in mente quell’episodio del Vangelo in cui discepoli ritornati dal deserto, dove incontrarono Giovanni il Battista, vengono interrogati da Gesù: “cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?”. Questa domanda oggi il Signore la pone anche a noi: “cosa siamo venuti a vedere?” Perché siamo qui? Che senso ha oggi ancora venire a vedere il corpo di un santo? Per un non credente – ha detto – è qualcosa di impensabile, improponibile, scandaloso. Per noi credenti è contemplare la gloria di Dio, presente nei suoi santi. Cosa siamo venuti a vedere? Siamo venuti a vedere la gloria di Dio! Quella gloria di Dio che si è manifestata nella vita del beato Rosario Angelo Livatino, il quale ha vissuto quella virtù per la quale è stato ucciso: la giustizia”.Facendo riferimento alla Parola proclamata, in particolare alla prima lettura (1Tm 6,2-12) ha proseguito facendo notare come “l’apostolo Paolo scrivendo a Timoteo gli dice: “E tu, uomo di Dio, tendi alla giustizia”. È la giustizia – ha affermato – che ha fatto di Rosario Angelo Livatino un testimone, un testimone di Cristo. Non quella giustizia che amministrava nei tribunali, ma quella giustizia che anzitutto viveva nella sua vita di fede, nel suo essere giusto, nel suo vivere la vita cristiana ogni giorno. È questo quello che lo ha reso santo. Cosa siamo venuti a vedere oggi? Siamo venuti a contemplare la gloria di Dio! Sì, quel corpo con il quale il beato Rosario Angelo Livatino ha vissuto in questo pellegrinaggio terreno ci fa intravedere la gloria di Dio, perché mentre adesso egli contempla il volto di Dio e la sua anima è nella gloria dei santi, il suo corpo quaggiù giace in attesa della risurrezione. Quella risurrezione alla fine dei tempi che attende anche noi, se viviamo nella grazia e nell’amore del Signore. È questa la gloria di Dio! Quel corpo così ricomposto ci ricorda che anche noi siamo chiamati alla gloria, ad entrare nel regno dei cieli, a contemplare il volto di Dio! Come possiamo noi – si è chiesto don Lentini – raggiungere questa gloria? La sepoltura privilegiata nella Chiesa Santa Chiara di Canicattì Vivendo bene la nostra vita di fede – ha risposto – , imitando le virtù del beato Rosario Angelo Livatino, vivendo la giustizia nella nostra vita, cioè cercando di essere giusti. Allora: viviamo secondo il Vangelo, rispettiamo le leggi civili, impegniamoci in una vita cristiana vera piena e sincera, non lasciamoci scoraggiare o intimidire dalle mafie, dai poteri forti, da coloro che ci vogliono allontanare da Dio, dal suo Vangelo, dalla vita di fede, da coloro che ci vogliono tiepidi, insipidi, senza zelo. La testimonianza del beato Rosario Angelo Livatino – ha detto – ci deve spingere a vivere sempre di più come veri figli di Dio, come veri discepoli del Signore. Il corpo del Beato Livatino che oggi veneriamo in modo particolare, data l’ostensione in occasione dell’anniversario del suo martirio, è un ponte tra la terra e il cielo. Per questo oggi siamo qui, perché accostandoci a quelle spoglie mortali contempliamo la gloria di Dio, sentiamo vicino il patrocinio di Rosario, ci affidiamo alla sua intercessione. Possa egli dal cielo – ha concluso don Giuseppe – ottenerci la grazia di vivere in questo pellegrinaggio terreno uniti a Cristo, così come lo fu lui, vivere quella giustizia che ci guadagna il regno dei cieli, liberarci da ogni forma di schiavitù, materiale e spirituale, distruggere in noi quella mentalità mafiosa che ci porta ad opprimere il prossimo, a prevaricarlo, ci aiuti ad essere cristiani migliori. Illuminati dalla sua testimonianza e protetti dal suo patrocinio, camminiamo verso la patria celeste, dove egli ci attende insieme a Cristo nella gloria dei santi.” (da www.lamicodelpopolo.it) ____________________________ L’esposizione alla venerazione del Corpo del Giudice Beato, apre le “Giornate di cultura e spiritualità sulle orme del Beato Rosario Livatino – Giustizia e Pace si baceranno”; una serie di iniziative, in memoria dei Giudici, Rosario Livatino, Antonino Saetta e del figlio Stefano, che si in terranno prevalentemente nella corso di svolgimento a Canicattì dal 19 al 28 settembre (vedi programma in basso) Rimozione della lastra della sepoltura del Beato Livatino 1 di 10… Read More
Il Papa nomina il card. Francesco Montenegro padre sinodale
Dichiarazione del Cardinale Francesco Montenegro dopo avere appreso della sua nomina a padre Sinodale del Sinodo sulla famiglia che si terrà dal 4 al 25 ottobre in Vaticano.