Ricorre il 4 e 5 ottobre la 111a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. il tema scelto quest’anno dal Papa è: “Migranti, missionari di speranza”.
«Di fronte alle teorie di devastazioni globali e scenari spaventosi, è importante – dice Papa Leone – che cresca nel cuore il desiderio di sperare in un futuro di dignità e pace per tutti gli esseri umani. Tale futuro è parte essenziale del progetto di Dio sull’umanità e sul resto del creato. Questo collegamento tra migrazione e speranza si rivela distintamente in molte delle esperienze migratorie dei nostri giorni. Molti migranti, rifugiati e sfollati sono testimoni privilegiati della speranza vissuta nella quotidianità, attraverso il loro affidarsi a Dio e la loro sopportazione delle avversità in vista di un futuro, nel quale intravedono l’avvicinarsi della felicità, dello sviluppo umano integrale. Le comunità che accolgono i migranti possono essere una testimonianza viva di speranza. Speranza intesa come pro- messa di un presente e di un futuro in cui sia riconosciuta la dignità di tutti come figli di Dio. In tal modo migranti e rifugiati siano riconosciuti come fratelli e sorelle, parte di una famiglia in cui possono esprimere i loro talenti e partecipare pienamente alla vita comunitaria».
In Diocesi la Giornata verrà celebrata domenica 5 ottobre, dalle 17 in poi, nei locali della Fondazione Mondoaltro in Via Barone 2/a ad Agrigento. Il programma prevede la conoscenza, tramite il racconto di un ragazzo del Burkina Faso, della comunità burkinabé presente nel territorio diocesano con una comunità di oltre 80 persone.
A seguire la proiezione del film “Wallay” diretto da Berni Goldblat. Il film racconta la storia di Ady, un ragazzino di 13 anni, cresciuto solo dal padre. Quest’ultimo, senza più risorse, decide di affidare Ady allo zio Amadou per l’estate. Lo zio Amadou e la sua famiglia vivono dall’altra parte del mar Mediterraneo, in Burkina Faso. Lì, a 13 anni, si diventa uomini ma Ady, convinto di essere in vacanza, vede le cose in modo diverso.
Al termine dl film, la giornata si concluderà con una cena conviviale con cibi tipici della comunità burkinabé. L’iniziativa è realizzata dall’Ufficio Migrantes diocesano, da Caritas diocesana Agrigento, dal Circolo Arci John Belushi e dalla Comunità burkinabé.