Sarà l’isola di Lampedusa ad ospitare l’edizione 2025 del Giovaninfesta (GIF). L’annuncio, come da tradizione, è stato dato al termine dell’edizione del 2024 che si è tenuta, in maniera itinerante, tra Lucca Sicula, Villafranca e Burgio (vedi). “Duc in altum… prenderemo il largo, ha detto l’Arcivescovo Alessandro ai giovani che, in piazza, trepidanti, al termine dell’intensa e bagnata giornata, attendevano il nome del comune che ospiterà la prossima edizione del GIF; poi la suggestiva consegna della “Croce dei giovani” che è passata dalle mani delle comunità di Burgio, Villafranca e Lucca, a quelle della comunità di Lampedusa, rappresentata dal sindaco, Filippo Mannino, dal parroco, don Carmelo Rizzo e da una nutrita rappresentanza della comunità giunta appositamente per la giornata. Tutti indossavano una maglietta color turchese, come il colore del mare lampedusano, con la scritta “Giovaninfesta 2025 – Lampedusa”.
La croce affidata ai lampedusani, è la stessa che, da 31 anni, passa, al termine di ogni Giovaninfesta, da una comunità all’altra, da quando, il 9 maggio 1993, venne consegnata da San Giovanni Paolo II agli oltre 18 mila giovani agrigentini e siciliani durante l’incontro allo stadio “Esseneto” di Agrigento. «Gioventù della Sicilia – disse loro il Papa – “Alzati!” … Giovani che mi ascoltate, sì, Egli vi invita a mettervi in piedi; vuole che ad Agrigento, nell’Isola e in tutto il mondo i giovani prendano in mano il loro e il nostro avvenire. Perché? Che significa “alzarsi”? Significa, prima di tutto, uscire dal guscio di una condizione che tiene bloccati, per acquisire la piena misura dell’essere uomini e donne, secondo il progetto divino… Se accettate di alzarvi in piedi e di andare verso di lui – disse – , il Cristo vi propone di portare come lui la croce. A tale condizione, egli farà di voi il lievito e il sale di questa terra. Ecco perché vi propone la vetta più alta, più impegnativa e più bella: la santità, il dono di voi stessi a Dio e ai fratelli”. (leggi qui).
Con l’edizione del prossimo anno, però, sarà la prima volta che essa lascerà la “terra ferma” per approdare nella Maggiore delle Pelagie che da subito, si metterà a lavoro per accogliere i raduno dei giovani agrigentini. “Non vediamo l’ora – ci ha detto il sindaco Mannino – che sia il 2025 per far sbarcare tutta questa gioia, questi colori, questa gioventù, la speranza che ci sia un mondo diverso, fatto di pace e di amore. Non vediamo l’ora di accogliervi”.
Grazie alle comunità ecclesiali e civili di Lucca Sicula, Villafranca e Burgio per la calorosa e generosa accoglienza; all’équipe diocesana di pastorale giovanile e a tutti coloro che, a vario titolo, nel nascondimento e nel silenzio, hanno contribuito alla realizzazione dell’evento. Arrivederci a Lampedusa. #Amuní! Se in aereo o in nave, lo scopriremo presto. Di certo c’è l’invito-proposta della Chiesa agrigentina: #ticidevoportare.