Il 18 novembre 2025 la Chiesa italiana si raccoglierà in preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, una ferita che interpella la coscienza di tutti e chiede di essere guardata con verità, rispetto e responsabilità (qui) . Anche la Chiesa agrigentina vivrà questa giornata con spirito di partecipazione e di ascolto, consapevole che la preghiera non è un gesto formale, ma un segno concreto di vicinanza a chi porta in sé il peso del dolore.
Il tema scelto quest’anno, “Rispetto. Generare relazioni autentiche”, richiama il cuore stesso del Vangelo: “Lasciate che i piccoli vengano a me” (Mc 10,14). Il rispetto è la radice di ogni incontro vero, il terreno dove può germogliare la fiducia. È il primo passo per riconoscere l’altro non come oggetto o funzione, ma come persona unica e irripetibile. Senza rispetto, non può esistere comunità, né può esserci relazione educativa o spirituale che conduca alla libertà.
Questa Giornata nazionale di preghiera, promossa dal Servizio per la Tutela dei Minori della CEI, invita ogni diocesi a fermarsi, a fare memoria, ma anche a ripensare il proprio modo di vivere le relazioni. Non basta condannare gli abusi: occorre coltivare una cultura nuova, fatta di cura, ascolto e custodia reciproca.
Il Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori e delle persone vulnerabili dell’Arcidiocesi di Agrigento desidera che il 18 novembre non resti un momento isolato, ma l’avvio di un percorso di conversione comunitaria. Per questo, il 22 novembre 2025 si terrà ad Agrigento un momento di riflessione e confronto aperto a tutti, dedicato proprio al tema “Rispetto. Generare relazioni autentiche”.
Sarà un’occasione per approfondire il significato di questi verbi, “rispettare” e “generare”, che evocano vita, fiducia, reciprocità. L’incontro vedrà la partecipazione S.E. Mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento; di Rossana Carmagnani, filosofa e psicologa, che offrirà una lettura umana, psicologica e pedagogica del rispetto come via per ricostruire relazioni ferite; e di don Vittorio Rocca, docente di Teologia Morale, che proporrà una riflessione ecclesiale sul compito della comunità cristiana nel custodire la dignità delle persone e rinnovare i propri legami alla luce del Vangelo.
L’appuntamento, che si terrà il 22 novembre alle ore 17:30 presso la Chiesa di Santa Croce – Villaseta, ad Agrigento, vuole essere un laboratorio di dialogo e di ascolto, non una semplice conferenza. L’obiettivo è imparare insieme a generare relazioni che non temano la verità e che sappiano farsi spazio di guarigione.
Il rispetto non è un concetto astratto, ma un atteggiamento che si costruisce giorno dopo giorno: nelle famiglie, nelle parrocchie, nei luoghi di servizio e di educazione. È il linguaggio di una Chiesa che vuole essere “casa sicura”, dove ciascuno possa sentirsi accolto e custodito.
Il 18 novembre e il 22 novembre non siano due date isolate, ma passaggi di un unico cammino di Chiesa: un cammino che chiede a ciascuno di noi di custodire la dignità dell’altro, perché dove nasce il rispetto, fiorisce la vita.
di Antonio Ferro
Servizio Diocesano Tutela Minori – Arcidiocesi di Agrigento
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