Ravanusa: È morto padre Mario Polisano, “pastore dal cuore grande”

“Carissimi fratelli e sorelle, commossi annunciamo che è tornato alla casa del Padre padre Mario Polisano.  La sua vita, tutta intera, è stata donata al Signore e spesa con generosità nella dedizione alla Chiesa e ai fratelli. Nel suo ministero sacerdotale ha saputo trasmettere la luce del Vangelo con la parola e con l’esempio, lasciando in molti un segno di fede, speranza e carità. Mentre rendiamo grazie a Dio per il dono del suo servizio e della sua testimonianza, la Comunità Ecclesiale di Ravanusa affida don Mario alla misericordia del Padre, perché lo accolga nella pace eterna e gli doni la gioia dei giusti.”

Con questo messaggio questa mattina, 19 agosto, 2025, la comunità ecclesiale di Ravanusa ha dato l’annuncio della nascita al cielo di don Mario Polisano.  Era nato a Ravanusa il 24 gennaio 1944; ordinato presbitero il 2 luglio del 1967 da monsignor Giuseppe Petralia nella Concattedrale San Domenico di Agrigento.

Nei suoi 58 anni di ministero, trascorsi prevalentemente tra Ravanusa e Canicattì,  ha ricoperto diversi incarichi: Il suo primo incarico pastorale è come vicario cooperatore di San Diego a Canicattì (1967-’72) Dal 1972 al 1977 è stato, prima vicario cooperatore della parrocchia Santa Croce di Ravanusa e,  dal 1977 al 2007, ne ricopre l’ufficio di parroco, quando lascia Ravanusa, per ritornare a Canicattì come parroco della parrocchia San Diego di Canicattì fino al 2012, anno in cui ritorna a Ravanusa come Arciprete della Chiesa Madre “San Giacomo Apostolo”, incarico che ricopre fino al 2019, unitamente a quello di parroco della parrocchia B.M.V. di Fatima.

Tanti altri sono stati i servizi resi da don Mario a servizio della Chiesa diocesana; i vescovi che si  sono succeduti nel tempo, lo hanno voluto, dal 1979- ’81, componente della commissione formazione permanente del sinodo diocesano; dal  1981-‘85 è stato componente del consiglio pastorale diocesano e dal 1991 ad oggi componente del consiglio presbiterale diocesano.

Dal 1995 al 2021 ricopre anche l’incarico di Vicario Foraneo della Forania di Campobello – Ravanusa promuovendo e coordinando l’attività pastorale delle parrocchie dei due comuni in stretta collaborazione con il vescovo.

Nel 1976, presso l’Università di Palermo aveva conseguito la laurea in lettere e per diversi anni ha insegnato nelle scuole pubbliche. I vari servizi che ha ricoperto non sono stati semplici incarichi, ma tappe di un cammino presbiterale  vissuto nell’ascolto e nella vicinanza alle persone; per tanti è stato un punto di riferimento. Ha accompagnato le famiglie nei momenti più importanti, dalla gioia dei battesimi e dei matrimoni al dolore dei congedi, offrendo sempre una parola di conforto e di speranza. Ha offerto la sua collaborazione come assistente ecclesiastico al CIF di Ravanusa e alla Coldiretti. Come educatore e formatore, ha saputo andare oltre la semplice trasmissione di nozioni educando i giovani alla vita buona del Vangelo. e aell’impegno per un mondo migliore.

Il ricordo della gente

In tanti, appena appresa la notizia sui  social lo ricordano come un pastore dal cuore grande, che ha saputo seminare bontà e speranza .

  • A nome dell’Amministrazione Comunale e dell’intera cittadinanza di Ravanusa – scrive il sindaco Salvatore Pitrola:  “Eesprimo sincera gratitudine per il dono del suo servizio e della sua testimonianza. La nostra Ravanusa affida don Mario alla misericordia del Padre, nella certezza che troverà la pace eterna e la gioia dei giusti.”
  • Scrive Luisa Pennica: “ Caro Don Mario, ringrazio Dio degli anni trascorsi in Chiesa Madre al suo fianco, mi è stato di esempio di fede, di fortezza, di temperanza. Amava la tolleranza e la pace tra noi parrocchiani, autorevole al punto giusto come un pastore deve fare con il suo gregge. Nei momenti importanti sei stato di conforto come un padre con i suoi figli. Grazie Don Mario del suo sacerdozio donato alla nostra Ravanusa per tantissimi anni, lo terrò presente sempre nelle mie preghiere.”

  • Pietro Carmine, a nome della Comunità del RnS di Ravanusa, di cui padre Mario è stato assistente scrive:  “in questo ruolo ha proiettato su di noi tutta la sua capacità oratoria, piena di sapiente cultura e di lodevole senso pratico che fanno di un Sacerdote un accogliente “padre.Tanti i momenti formativi attraverso le sue catechesi che captavano non solo l’attenzione, ma soprattutto toccavano le fibre del cuore.. ci mancherà il suo sorriso, la sua pacca sulle spalle, la sua scorrevole ironia, la sua simpatia, le sue omelie a braccio, insomma la sua presenza, i suoi passi cadenzati, il suo sguardo penetrante, la battuta pulita e spiritosa per stemperare qualche lacrima indisciplinata che affiorava sul viso”.
  • “Mi mancheranno – scrive Lillo Tornambè -i tuoi racconti, le storie antiche, e quel modo unico con cui mi parlavi di Dio — semplice, profondo, vero.
    Mi mancherà la tua empatia, la tua capacità di ascoltare senza fretta, di capire anche quando le parole non bastavano.Mi mancherà il nostro caffè, le battute, le tantissime risate, e quel tuo modo di trasformare ogni attimo in un momento di vicinanza vera, sincera. Avevi il dono – scrive – di far sentire ogni persona vista, ascoltata, accolta.
    Mi sono sempre stupito di come, pur con cinquant’anni di differenza, riuscissi a parlarmi come se avessimo condiviso la stessa strada, lo stesso tempo, lo stesso sentire… Grazie, Don Mario. Per tutto quello che sei stato. Per tutto quello che continuerai ad essere, in ciascuno di noi.”
  • Girolamo La Marca così lo ricorda : Don Mario addio… Ci eravamo sentiti l’altro giorno; mi aveva chiamato dall’ospedale di Caltanissetta avendo saputo che anche io ero ricoverato lì. Era sereno e mi raccontava va di aver passato un brutto momento per un problema che per fortuna i medici avevano risolto e mi chiedeva come io stessi. Lo ricordo da piccolo quando  ero chierichetto alla Chiesa Santa Croce di Padre D’Antona e lui con padre Brancato e Padre Privitera era seminarista e mi faceva ripetere il Pater Noster in latino… È stato lui a sposarmi nella Chiesa del Villaggio Mosè ed è  sempre rimasto un bel rapporto tra noi. Era un prete moderno, alla mano ricordo anche grande tifoso del Ravanusa e una volta scrissi proprio per lui un articolo intitolato “Per chi suona la campana?” per dire, scherzando, che per vedere la partita si era dimenticato di dire messa… Con lui se ne va un amico, un Sacerdote che sicuramente ha lasciato una sua impronta e che ha traghettato la Chiesa in un momento cruciale di passaggio da quella tradizionale del “Cristo Regni sempre con Maria..” a una meno formale e più vicina anche ai problemi dei giovani e ai cambiamenti sociali…”.
  • Giovanni Di Caro scrive: ” Le nostre vite si sono incrociate negli anni di sacerdozio in Chiesa Madre, di cui porto con me tanti insegnamenti di fede e tanti bei ricordi di vita comunitaria. La tua capacità di ascolto era preziosa ed edificante; sei stato un uomo e un sacerdote mite, mai divisivo, capace di dialogare con saggezza, un grande predicatore del Vangelo e sempre attento ai temi sociali e alla vita civile della nostra amata Città.  Con la tua dipartita la comunità di Ravanusa perde una persona importante, voluta bene e capace di lasciare un segno positivo nel cuore di tanti. Le braccia del Padre finalmente ti accolgono, tu che hai speso la tua vita interamente per Lui godi adesso la beatitudine senza fine. A…Dio caro Padre Polisano continua ad accompagnarci!”
  • Peppuccio  Ingaglio, ha fatto pervenire alla nostra redazione un su contributo, che per esigenze editoriale pubblichiamo in allegato (leggi qui). Igaglio ricorda come don Mario Polisano abbia espresso due volte il suo servizio ministeriale nella Parrocchia San Diego di Canicattì: da giovane prete, viceparroco di Padre Avanzato, e da sacerdote maturo, nella qualità di parroco. “Questi due periodi – scrive –  hanno coinvolto la mia partecipazione nella vita della mia comunità parrocchiale.”

Il rito delle esequie si terrà mercoledì 20 agosto, alle ore 16:00, nella Chiesa madre di Ravanusa, dove a parte dalle ore 15:00 la salva sarà esposta per l’ultimo saluto dei fedeli.

Carmelo Petrone (da www.lamicodelpopolo.it)