IRC - Servizio Diocesano Tutela Minori

SDTM/IRC: corso di aggiornamento con don Fortunato Di Noto

“Lasciate che i bambini vengano a me”. È il tema del corso di aggiornamento rivolto agli Insegnanti di Religione Cattolica dell’Arcidiocesi di Agrigento tenutosi il 3 ed il 4 luglio nella sala convegni della parrocchia San Gregorio.  L’iniziativa è stata promossa dall’Ufficio diocesano per l’insegnamento della Religione Cattolica (IRC) in collaborazione con il Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori e le Persone vulnerabili (SDTM) e l’Associazione METER di Don Fortunato Di Noto da diversi decenni in prima linea nella lotta alla pedofilia in Italia ed all’estero.
I due giorni di formazione hanno visto impegnati 250 docenti di religione cattolica a prendere coscienza della delicata missione di educatori attenti nell’accompagnare i ragazzi nella crescita.
Don Enzo Sazio, Direttore dell’Ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica, nel presentare il corso, ha sottolineato che “la scuola è una comunità di persone chiamate a prendersi cura di ciascun bambino e ragazzo per far fiorire la sua unicità. L’obiettivo, l’impegno ed il desiderio è quello di credere in una scuola che educa, accoglie ed include e che ha a cuore gli alunni e si prende cura di loro attraverso un dialogo che ne accompagna le conquiste ed i successi così come le fragilità e le difficoltà”.
Don Fortunato Di Noto, conosciuto ormai a livello mondiale per il suo costante impegno in difesa dei bambini, e fondatore dell’associazione Meter Onlus, facendo leva sulla sua pluriennale esperienza nella lotta al nefando ed esecrabile crimine della pedofilia e della pedopornografia, ha polarizzato l’attenzione degli insegnanti intervenuti sulla necessità di investire nella prevenzione perché si debba intervenire sempre meno sul dopo quando l’abuso è già stato commesso.
Nel commentare i dati dell’ultimo report presentato dall’Associazione Meter, Don Fortunato ha invitato i presenti a riflettere sulla necessità di prendersi concretamente cura dei più piccoli e deboli nei contesti familiari, nella scuola e nelle comunità parrocchiali e vivere, come una vera e propria
missione, la dimensione dell’ascolto maturo e consapevole per aiutare i bambini a crescere in un clima di sicurezza e protezione.?Don Fortunato ha esortato i presenti a recuperare la consapevolezza che la pedofilia è frutto di questa società e che la realtà degli abusi sui minori deve essere affrontata con coraggio tenendo alta l’attenzione perché non basta soltanto indignarsi dinanzi ad eclatanti forme di violenza subita dai bambini.
La tutela dei minori è un’azione che richiede l’urgente impegno di tutti gli adulti che incrociano le vite dei bambini – dagli insegnanti ai medici pediatri, dagli allenatori, agli operatori pastorali delle comunità parrocchiali – secondo una logica di una reale corresponsabilità.
Di fronte alla rivoluzione della cultura dell’usa e getta e del benessere che annulla la dignità dell’uomo, è ormai necessario che gli operatori di ciascuna agenzia educativa facciano una vera e propria “scelta di campo” scegliendo da che parte stare!
Tenuto conto della complessità del fenomeno, è necessario fare riferimento anche alla rete delle istituzioni più impegnate in questo campo. La Chiesa è realmente presente su tutte le Diocesi con i Servizi Diocesani per la Tutela dei Minori e delle Persone vulnerabili pronti a fornire ogni forma di supporto e collaborazione attraverso proprie équipe di esperti.
L’Avvocato Maria Suma, vicepresidente dell’Associazione METER ha sottolineato alcuni aspetti della tutela giuridica del minore soffermandosi in particolare sulla normativa penale volta alla prevenzione e repressione di ogni forma di abuso sessuale nei confronti dei minori.
Gli abusi sessuali sui minori costituiscono reati che, nella maggior parte dei casi, si manifestano all’interno di specifiche dinamiche relazionali (famiglia, scuola, palestre, oratori…..) dove  il legame profondo e radicato tra la vittima e l’abusatore tende a nascondere o a non riconoscere la violenza e, conseguentemente, a proteggerne l’autore.
Per consentire una significativa “lettura” di ciascun ipotetico episodio devono essere adottate da parte degli educatori idonee misure per aiutare i ragazzi coinvolti a trovare ascolto e protezione e a crescere in contesti adeguati e competenti, attenti ai segnali di sofferenza dei minori. Segnali di sofferenza che devono essere ben interpretati e valutati dagli operatori senza la minima concessione alla suggestione o al rendiconto delle strutture e degli operatori che dovrebbero essere i primi garanti dei bambini sospettati di essere oggetto di abusi fisici.
L’analisi psicologia sull’infanzia violata è stata illustrata dalla Dott.ssa Arianna Consiglio, responsabile del Centro di Ascolto e del Centro polifunzionale per l’infanzia e l’adolescenza dell’Associazione METER.
Partendo dal condivisibile assunto di Papa Francesco, secondo il quale “l’abuso sui minori è un omicidio psicologico”, la Dott.ssa Consiglio ha tracciato, attraverso la narrazione di alcuni casi concreti, l’effetto devastante a livello fisico e psichico dell’abuso subito dal soggetto minore.
Grande interesse ha suscitato l’aspetto legato ai rischi connessi al distorto ed improprio uso della rete favorita dalla crescente diffusione di smartphone in uso ai bambini ed alla stragrande maggioranza degli adolescenti i quali sono costantemente online.
Nella sua analisi la Dott.ssa Consiglio ha evidenziato anche la tragica realtà costituita dalla presenza delle “Pedomama”, donne che compiono abusi sessuali ai danni di figli minori e di filmati pedopornografici, spesso prodotti artigianalmente in ambito familiare, con la presenza di animali che compiono atti sessuali su minori.  L’utilizzo continuativo e sistematico dei videogiochi durante il tempo libero, sostitutivo di attività alternative relazionali, genera una tendenza all’isolamento e favorisce il rischio di adescamento. In tale contesto è stato evidenziato anche il ruolo attivo di genitori responsabili che realmente si prendono cura dei figli.
Dal confronto scaturito tra i relatori e gli insegnati è emersa la necessità di approfondire la delicata tematica attraverso mirate campagne di formazione ed informazione per maturare maggiore
consapevolezza ed affrontare tale realtà con l’ausilio di operatori specializzati dotati di un alto grado di competenza e professionalità.
In tal senso è stata manifestata dal Dott. Roberto Vanadia, Referente del Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori e le Persone Vulnerabili, la piena disponibilità dell’intera equipe del Servizio e per quanto possibile della stessa Associazione METER.
Nel suo intervento conclusivo, l’Arcivescovo Mons. Alessandro Damiano ha ribadito la delicatezza del ruolo che gli insegnanti di religione cattolica che, consapevoli del proprio valore educativo, sono chiamati a svolgere un’azione di prevenzione davvero efficace attraverso una sapiente attività di accompagnamento e di ascolto dei ragazzi.

La sfida che oggi siamo chiamati a cogliere è certamente più complessa di qualche anno addietro, ed è dunque necessario rafforzare la tutela di bambini e ragazzi attraverso la diffusione della conoscenza del fenomeno.

CP