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Peregrinatio reliquia Livatino ad Aragona: “segno visibile della sua fede eroica e coraggiosa”

“Quando moriremo, nessuno verrà a chiederci quanto siamo stati credenti, ma credibili”.
È l’espressione più citata del giudice Rosario Angelo Livatino, la cui reliquia, la camicia insanguinata che indossava al momento dell’omicidio il 21 settembre 1990, ha fatto tappa ad Aragona dal 18 al 20 ottobre.
Una “tre” giorni intensa, carica di profondo significato cristiano, come racconta l’arciprete Don Angelo Chillura: “Ad Aragona abbiamo vissuto tre giorni particolarmente intensi. La comunità ha avuto la possibilità di conoscere meglio la figura del beato Rosario Angelo Livatino, un esempio ed un modello di vita da imitare. La reliquia è stata una presenza finalizzata anche a promuovere il bene comune salvaguardando la comunità da quelle persone che interferiscono con la serena e pacifica convivenza. Un impegno fondato sul vangelo, con l’obiettivo di creare una comunità di persone dove la giustizia ed il rispetto degli altri siano elementi fondamentali per il bene comune”.
La reliquia, ricordiamo è stata accolta dalle autorità civili, militari e religiose: erano infatti presenti l’arcivescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano, i sacerdoti don Mario Bellanca, don Angelo Butera, don Angelo Chillura, don Antonino Manno, don Gioacchino Zagarrì e le autorità civili e militari: il sindaco Giuseppe Pendolino, il presidente del Consiglio Comunale, Stefania Di Giacomo Pepe, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Canicattì, Maggiore Luigi Pacifico, il Comandante della Polizia Stradale, dott. Andrea Morreale, il Comandante della Stazione Carabinieri di Aragona, Mar. Vincenzo Merlino, il Giudice Alfonso Pinto e gli assessori comunali Maria Licata e Angelo Galluzzo. Poi la Santa Messa celebrata da mons. Damiano che nella sua profonda e significativa omelia ha voluto sottolineare il messaggio principale che la presenza della reliquia di Livatino ha voluto consegnare alla comunità aragonese : “La reliquia – ha sottolineato mons.Damiano – è il segno visibile della fede eroica e coraggiosa di Livatino”.
Per la nostra comunità – hanno poi affermato i sacerdoti – è stato un momento di graziaperché la testimonianza coraggiosa di Livatino possa diventare motivo di riflessione ed occasione di crescita per una fede convinta e coerente. La fede si alimenta nel culto e si esprime, come elemento costitutivo, nella scelte concrete della vita, nelle varie situazioni in cui la persona opera. Questo – concludono i sacerdoti- pur consapevole dei pericoli a cui andava incontro, non si è tirato indietro, non si è sottratto ai suoi doveri ed ha pagato con la vita la coerenza alla fede, alla verità e alla giustizia”.
Giovedì 19 ottobre è poi iniziata la Peregrinatio della reliquia nei luoghi istituzionali.
La prima tappa è stata alla Stazione Carabinieri.  Così il Comandante della Compagnia Carabinieri di Canicattì, Magg. Luigi Pacifico: “ È stato un privilegio accogliere nella stazione Carabinieri di Aragona il reliquiario che contiene la camicia indossata dal Beato Livatino nell’ultimo momento di vita. Noi ci riconosciamo nei valori che hanno ispirato la sua esistenza e il suo operare e lo vediamo come un modello di vita. Oggi ci siamo tutti riconosciti in quei valori”, ha concluso Pacifico.
Alle 11 la tappa al Municipio, accolta dall’Assessore Maria Sardo, dal Presidente del Consiglio, Stefania Di Giacomo, dal Comandante della Polizia Municipale, Carmelo Latino, e da tutto il personale in servizio. Alle 18 la Santa Messa in Chiesa Madre, presieduta dal Vicario generale, don Giuseppe Cumbo.
Dopo la testimonianza su Rosario Livatino del giudice dott. Luigi D’Angelo, presidente emerito del tribunale di Agrigento e collega del Giudice.
Livatino è stato un cristiano cattolico che aveva nella fede la sua bussola, il faro che gli indicava la retta via da seguire nella vita privata così come in quella professionale, ha detto D’Angelo, ricordando, tra le altre cose, l’ intervento che il beato fece in occasione di un convegno su Fede e Diritto.

La Pegrinatio si è conclusa venerdì 20 ottobre con la tappa nelle scuole e l’incontro con gli alunni e i docenti.  Gli studenti hanno accolto, con ordinata e religiosa compostezza, la reliquia. Gli alunni hanno dimostrato di avere approfondito la storia umana e professionale del beato.
Corale, infatti, è stato il sentimento di viva commozione e di attenta riflessione che hanno mostrato ai piedi della reliquia.
Alle 18 la S. Messa in Chiesa Madre, presieduta da don Giuseppe Livatino, postulatore della fase diocesana causa diocesana del processo di beatificazione, e concelebrata dai sacerdoti di Aragona, e la partecipata e commossa veglia di preghiera cittadina hanno chiuso la Peregrinatio che, siamo certi, rimarrà indelebile nella storia di Aragona.

Carmelo Petrone (da www.lamicodelpopolo.it)