Peregrinatio Reliquia a Roma, D’Angelo: «Rosario è una luce viva»

(di Luigi D’Angelo, già presidente del Tribunale di Agrigento collega del Giudice Rosario Livatino (pubblicato sul settimanale diocesano “L’Amico del Popolo”)

La notizia che la peregrinatio della reliquia del Beato Rosario Livatino abbia raggiunto Roma (vedi) ci ricolma di soddisfazione.

Ma ancor di più ci riempie di gioia che, per tale evento, la capitale del Cristianesimo e della nostra Nazione, abituata ad ospitare avvenimenti di grande importanza, abbia programmato un calendario di accoglienza e di attività che davvero merita di essere definito straordinario.

La vita di Rosario ed il suo consapevole sacrificio configurano una forma di santità che rispecchia pienamente le radici autentiche del

Cristianesimo compiutamente espresse nei Vangeli e che preme su figure di massima rilevanza per una dottrina ecclesiale che molti amano definire “moderna” ma che, in realtà, recupera l’ineludibile percorso biblico: “dalla verità alla giustizia e dalla giustizia alla pace” che conduce al prossimo ed al bene comune.

(ph. da pagina Fb CpE

Tanto ha una valenza tanto ampia e forte da indurre una straordinaria  sinergia con il massimo livello istituzionale dello Stato (Camera, Senato, Consiglio Superiore della Magistratura, Suprema Corte di Cassazione), della formazione culturale (Università, Scuole superiori e medie fino alle Accademie di formazione delle forze dell’ordine ) e del mondo del lavoro e dell’imprenditoria.

Rosario è riuscito a toccare la sensibilità di ambiti sociali e culturali estremamente vasti e talvolta distanti dal cristianesimo, che sentono di doversi confrontare e dialogare con quel modello davvero cattolico e cioè universale.

Il Cristianesimo vero non può essere rinchiuso in una filosofia, o nella dottrina morale stratificatasi in secoli di magistero o, ancor peggio. nelle terribili deviazioni di una casta chiusa che Papa Francesco ha definito di “tecnici del sacro”, tanto simili ai Farisei dei vangeli.

Il Cristianesimo vero non deve smettere di dare vita e dai vangeli risulta evidente l’imperativo che si traduca concretamente in operosità. In merito: ex plurimis, basta richiamare la parabola dei talenti del vangelo di Matteo e l’ammonimento di San Giacomo (cap. 21 vers.14-18) ”la fede senza le opere è morta” pronunciato all’esito di un confronto tra un credente che non può mostrare opere ed un non credente che può mostrare opere,

Gesù è l’incarnazione dell’amore verso l’intera umanità e ci indica che la via di ogni  Cristiano è tracciata da  comportamenti concreti ispirati all’amore verso la pace ed il bene comune.

(foto da Fb Centro Evagelizzazione)

Tali fondamenta, come è ben noto, trovano evidente riscontro nei diari di Livatino, dove telegrafici appunti documentano chiaramente il rifiuto di ogni pressione finalizzata a condizionarne il lavoro, l’assunzione su di se  di ogni rischio fino al “Dio mi indicherà la strada” con l’accettazione consapevole del martirio.

Nell’ambito lavorativo egli non ha ceduto ad alcun protagonismo, non ha mai concesso interviste e mai ha dato spazio ad attività ultronee alla giustizia o finalizzate a carrierismo ed ancor meno a blandire i potenti.

Negli anni immediatamente successivi alla sua uccisione non è stato facile custodirne la memoria ed evitare che si disperdesse il suo messaggio. sintetizzato nel testo due conferenze con preziose indicazioni per un codice deontologico del magistrato e sul  salto di qualità che il cristianesimo induce nelle attività professionali, specie in quelle che direttamente  toccano la socialità.

Oggi Rosario è una luce viva per quanti vogliano concretamente ancorare le opere ad una scala valoriale  ed etica che è tanto più essenziale e rilevante quanto il senso dello Stato ed il senso civico sono deboli.

Ed allora è sopratutto in questa sede ed in questo momento che sia considerato   assolutamente doveroso impedire ogni trascuratezza che induca a scolorirne la memoria, trascurandone il lascito o azzerandolo perchè solo così riusciremo ad evitare che le terribili esperienze vissute nel passato posssano riprodursi.

Il prossimo 9 maggio saranno trascorsi trenta anni da quando, di fronte ad una folla di fedeli raccolta al piano San Gregorio nella Valle di Templi, San Giovanni Paolo II° (all’epoca Papa Carol Voitila) centrava l’omelia nella richiesta rivolta alla chiesa siciliana di una vera e propria conversione che muoveva del considerare che la fede non può limitarsi solo ad una intima adesione personale, ma esige una testimonianza esteriore di condanna del male, chiamando alla condivisione nell’impegno, nella fatica e nei rischi di coloro che lottano contro il male.

Ciò che manifesta un contenuto ancor più pregante rispetto al contenuto del più noto anatema contro la mafia incontenibilmente sgorgato dal suo cuore prima di poter chiudere il rito sacro per il timore che , a messa finita, assieme al sacro si spegnesse anche la condanna già pronunciata e e l’impegno all’operosità della fede.

E’ ormai noto che poche ore prima di quella cerimonia il Papa aveva voluto intrattenersi a lungo con i genitori di Rosario Livatino, e che durante quel lungo e toccante colloquio aveva lasciato chiaramente trasparire uno straordinario interesse verso quella figura di cristiano.

In memoria di tutto ciò, sarebbe davvero entusiasmante che la Chiesa siciliana non si. limitasse a compiacersi delle manifestazione in corso di svolgimento a Roma o di quelle già  programmate a Verona ed a Padova.

Sarebbe davvero costruttivo rivivere quei momenti, chiamando tutti a raccolta in una grande manifestazione nella stesso piano San Gregorio per confermare l’adesione ai principi della fede cristiana che, nel  nel nostro contesto temporale ed ambientale, sono testimoniati da San Giovanni Paolo II e dal beato Rosario Livatino.

Vedi anche:

  • Dalla Camera alla Cassazione, il pellegrinaggio della reliquia del beato Livatino (qui)
  • La Reliquia del Giudice in pellegrinaggio a Roma (qui)
  • Il sito dedicato alla Peregrinatio Beati Rosarii Livatino (qui)
  • Una camicia insanguinata ha commosso Roma (qui)

 

Fotogallery (da pagina  Fb Centro Evangelizzazione)