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Naro: inaugurato il murales dedicato al giudice e beato Rosario Livatino

Sabato 23 luglio 2022, sulla parte esterna della scuola sant’Agostino di Naro è stato inaugurato il grande murales dedicato al giudice e beato Rosario Livatino realizzato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze nel contesto di un più ampio progetto che vede tanti giovani artisti risiedere nella “Fulgentissima” ormai da mesi per donare alla città numerose e pregiatissime opere nel contesto del progetto “Giovani artisti e committenza pubblica” che ha coinvolto l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

il momento dello svelamento del murales

All’evento hanno preso parte la sindaca Maria Grazia Brandara, gli autori dell’opera e il loro docente, il prof. Calogero Saverio Vinciguerra, il dirigente scolastico Vincenzo Fontana, le autorità civili, militari, religiose, associazioni, studenti e cittadini di Naro. “Lo sguardo sereno del giudice barbaramente ucciso dalla mafia – dice il sindaco – veglierà sulla nostra comunità grazie a questo straordinario murale che rientra nel progetto ‘Giovani artisti e committenza pubblica’ che ha ricevuto il patrocinio della Presidenza dell’Ars, e che arricchirà e sta già arricchendo la nostra ‘Fulgentissima’ con opere di gran pregio che siamo sicuri costituiranno anche un nuovo attrattore turistico. Altre iniziative verranno presentate nei prossimi giorni nel contesto della rassegna ‘Estate narese’”.

“Per chi crede, Rosario Livatino è un Beato, ha detto il sindaco Brandara;  Ma per chi crede anche o solo nella giustizia rappresenta un faro luminoso di coerenza e sacrificio: un servitore dello stato credente e credibile con un altissimo senso del dovere e del diritto.

 

 

 

per chi crede del dovere e del diritto. Questo murale – continua Brandara – è solo l’ennesima prova di come il lavoro condotto da marzo 2022 ad oggi dagli studenti in città stia portando importanti benefici alla nostra collettività che rappresenteranno un’occasione per incentivare il turismo che già arriva nella nostra ‘Fulgentissima’ ”. Proprio della sfida dell’inserire opere in un contesto già prezioso come è Naro, perla del Barocco, ha parlato il professor Vinciguerra. “In genere l’arte pubblica si realizza nelle periferie, dove lo slancio creativo è certamente più libero – spiega -. Lavorare in un luogo ricco di storia, come in questo caso, è certamente più difficile perché andiamo a misurarci con i livelli nostri e quelli che sono presenti”.

Per l’avv. Giovanni Tesè, compagno di classe di Rosario Livatino, “il valore aggiunto dell’opera è dato dal fatto che è stato realizzato in un luogo di cultura: la scuola!” Secondo Tesè”bisogna ripartire proprio dalla Scuola, perché la società di domani sarà tale e quale la scuola di oggi contribuisce a preparare”.

Carmelo Petrone