La parr.Ss. Pietro e Paolo di Favara ha accolto la reliquia di Carlo Acutis

«Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita»: si concentra in queste parole l’essenza della breve vita del giovane Carlo Acutis, proclamato beato il 10 ottobre 2020, la cui reliquia, alcune ciocche di capelli, sono state accolte l’11 marzo nella parrocchia Ss. Pietro e Paolo di Favara. Nei giorni antecedenti l’arrivo della reliquia la comunità ha pregato in un triduo per “preparare il popolo di Dio – ci dice il parroco don Marco Damanti – a vivere questo incontro come segno della Presenza di Dio e dell’impegno alla conversione” ed ha allestito una mostra Eucaristica per far conoscere a tutti il dono inestimabile dell’Eucaristia.

Accoglienza Reliquia Carlo Acutis a Favara (da pagina FB parrocchia Ss. Pietro e Paolo)

Sabato 11 marzo, l’arcivescovo Alessandro, unitamente alla comunità, ha accolto la reliquia e celebrato la Messa alla presenza di tanti ragazzi, dei loro genitori e dei loro educatori. Nell’omelia mons. Damiano ha invitato i presenti a tendere alla santità come il beato Carlo e il beato Rosario Livatino. Ha poi richiamato i tratti salienti della testimonianza lasciataci da Acutis, ricordando ai tanti ragazzi presenti, l’importanza di saper usare internet come Carlo che lo utilizzò fino in fondo per diffondere il Vangelo e il culto dell’Eucarestia alla quale dedicava lunghe ore di adorazione. Li ha anche messi in guardia dai possibili usi distorti della Rete, come il cyberbullismo, e l’eccessiva dipendenza che può diventare patologica. Il parroco ha ringraziato l’Arcivescovo ed auspicato che la visita del beato Acutis possa motivare ed essere da esempio per la comunità a ripartire con rinnovato impegno.

«L’occasione della visita della reliquia è stata occasione – ci racconta Lilly Corsaro, della comunità parrocchiale Santi Pietro e Paolo e insegnante di religione – non solo per conoscere la vita e il messaggio di fede di questo quindicenne ma anche per alimentare la fiamma della sua fede. Carlo è entrato nella mia vita in maniera delicata, semplice come era lui. Ho attraversato momenti di preoccupazione, e ho invocato la sua intercessione, e il Signore mi ha dato le risposte. L’incontro con la figura di Carlo Acutis inizia nell’ottobre 2022 a Santo Stefano di Quisquina, paese dove insegno, lì, il parroco don Giuseppe Alotto, mi ha chiesto di parlare agli alunni di Carlo, in occasione dell’arrivo in paese della reliquia. Il suo esempio – racconta Cordaro – ha avuto una profonda risonanza tra i miei alunni. Ci siamo innamorati dell’amore che lui ha avuto per l’Eucarestia, “la sua autostrada per il cielo”. Grazie all’aiuto di una coppia di coniugi favaresi che avevano aiutato don Giuseppe Alotto ad accogliere la reliquia del beato Acutis a Santo Stefano di Quisquina anche la nostra comunità ha avuto la gioia di poterla accogliere per qualche giorno. Come Carlo è stato strumento nelle mani di Dio – conclude Cordaro – adesso è lui che si sta servendo di noi per continuare la sua missione.

Gianluca e Maria, sposi e francescani secolari da sempre legati alla terra di Assisi sono la coppia che con la loro mediazione ha permesso l’arrivo della reliquia. «L’incontro con Carlo avviene nel 2017 – ci raccontano –. Una irruzione nella nostra vita da diventare il nostro figlio spirituale. Oggi siamo felici di collaborare con la famiglia Acutis e I’Associazione “Gli amici di Carlo Acutis” per far conoscere la figura di Carlo e la mostra dei “Miracoli Eucaristici” ideata e voluta proprio da lui. Vorremmo trasmetterne quella fede, ricca di entusiasmo che il beato Acutis ha voluto donarci, perché nella nostra esperienza possiamo dire che Carlo aiuta i bambini a diventare adulti e rende gli adulti talmente felici da ritornare ad essere bambini».

 

(Carmelo Petrone (da "L'Amico del Popolo" n.10/2023)