In memoria di mons. Lucio Li Gregni

Il Centro Studi Evangelium Vitae promuove,  Venerdì 12 Maggio 2023,  alle ore 17,30,  nella chiesa di San Calogero – una iniziativa per ricordare mons. Lucio Li Gregni.

Durante il momento mons. Ludovico Puma, Franco Jacono, Gera Lupo, Lillo Paternò, Salvatore Pezzino, Renato Rancatore, Antonello Sciabica,  Concetta Spirio e Silvana Spirio,  che negli anni del suo ministero pastorale lo hanno collaborato nei molteplici incarichi che ha ricoperto  si alterneranno nel tratteggiare il profilo di don Luicio; al termine mons. Alessandro Damiano presidderà la messa.Per la circostanza, sarà presente anche una rappresentanza di fedeli e amici di Cammarata, paese di origine di don Lucio Li Gregni.

Chi era don Luicio?

Nato il  il 26.08.1931 a Cammarata è stato ordinato presbitero il 05/05/1957 nella Cattedrale di Agrigento da mons. Francesco Fasola. Nei suoi 63 anni di ministero ha ricoperto numerosi incarichi e servizi pastorali a servizio della Chiesa agrigentina e siciliana.

Il suo primo incarico pastorale è come Vicario Cooperatore    della parrocchia Maria SS. del Buon Consiglio di Porto Empedocle (1957-59). Successivamente è Vicario Cooperatore (1959- 61 della Cattedrale di Agrigento, Assistente diocesano GIAC (1961-69), Cappellano Diocesano delle “Pie Unioni dei Lavoratori” (1963-65), Ispettore diocesano per l’insegnamento della Religione Cattolica nelle Scuole Elementari e Medie (1964-69), Rettore della Chiesa del “Soccorso” (Badiola) di Agrigento (1964-66) e Cappellano delle Ancelle Riparatrici (1966-1984).

Dal 1967, Canonico Statutario del Capitolo della Cattedrale di cui è stato anche presidente. Nel 1968 il vescovo lo nomina incaricato vescovile per l’Assistenza dei Terremotati del Belice. Dal 1969 al 1986 è direttore dell’Ufficio Scolastico- catechistico Diocesano; nel 1970 è nominato presidente provinciale della FISM; dal 1972-1974 è componente della Consulta Diocesana per l’Assistenza Sociale. Dal 1973-81 vicario episcopale per il Clero diocesano e Componente della Commissione Presbiterale Regionale, mentre dal 1975 al 1985 è direttore della Scuola Superiore della Formazione Teologica; dal 1977-84 rettore della Chiesa S. Pietro di Agrigento; dal 1979-1981 presiede la II commissione  “Formazione Permanente” del Sinodo Pastorale Diocesano. Ma ancora ha servita la comunità comeVicario Episcopale per la Catechesi (1981-86).

Per tanti agrigentini rimane “u parino di San Calò” essendo stato, dal 1981 fino al 2013, Rettore del Santuario San Calogero di Agrigento, punto di convergenza per tanti fedeli della Città e per i numerosissimi devoti di S. Calogero. Scorrendo l’elenco degli incarichi che i vescovi, che si sono succeduti gli hanno affidato, lo troviamo dal 1985 al 1989 direttore di Radio Diocesana Concordia,  dal 1986 al 2001, direttore dell’Istituto di Scienze religiose che nel tempo ha formati tanti docenti di Religione molti dei quali ancora in servizio.

Dal 1986-1998, invece, dirige l’ Ufficio Diocesano per la Pastorale Scolastica. Nel 1986 è nominato segretario regionale della Commissione Presbiterale della Conferenza Episcopale Siciliana e Vicario Foraneo di Agrigento. Notevole fu  il suo impegno, come segretario del Decennio in onore di San Gerlando (1989-1999) di cui fu anima delle tante iniziative, culturali e restano, a perpetua memoria, le pubblicazioni che ripercorrono la storia millenaria della nostra Chiesa. Nel 1997, dopo che la Chiesa Italiana lancia il progetto culturale orientato in senso cristiano, mons. Carmelo Ferraro individua in mons. Li Gregni l’animatore e lo nomina prima come responsabile della Sezione “Fede e Cultura” della Curia e poi Direttore del Centro Culturale Cattolico, promuovendo sul territorio cittadino e diocesano iniziative volte all’ inculturazione della fede e a ricucire il rapporto tra la fede e la cultura.

Nel 1993 mons.Ferraro gli affida il coordinamento del Comitato in preparazione alla storica visita Apostolica di Giovanni Paolo II nella nostra città. “Tutto s’ è svolto – ricorda don Diego Acquisto –  con massima serenità, esattezza e precisione, così come programmato, con soddisfazione generale. E, come lui ha pubblicamente e dichiarato, si è sentito più che sufficientemente gratificato dalla sola parola “grazie” che il Papa  gli ha sussurrato all’orecchio, salutandolo prima di salire  sull’elicottero che da S. Leone doveva portarlo a Catania per raggiungere  Roma”.

Tutti questi incarichi e servizi sono stati svolti con  zelo pastorale e con il suo inconfondibile sorriso che lo ha sempre caratterizzato a cui si univa,  quel tono dì voce gentile e pacato e una parola gentile per tutti. Uomo e presbitero stimato dai Vescovi, dai confratelli e dai tanti fedeli che con amore ha servito.

don Carmelo Petrone