Canicattì, piange don Gino Giuffrè, prete colto, mite e buono

Una comunità commossa, martedì 6 luglio 2021, ha dato il suo ultimo saluto a don Gino Giuffrè, cappellano dell’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì, venuto a mancare lunedì 5 luglio dopo una lunga malattia. A celebrare le esequie è stato l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, il quale rivolgendosi alla famiglia e ai presenti, ha ricordato che “la morte non è una fine ma è un passaggio”.

“Prevalga in questo momento la fede che quest’uomo ha saputo testimoniare in modo discreto, in punta di piedi, sofferente tra i sofferenti”. Don Gino ha dedicato la sua vita al servizio del Vangelo, dei fratelli e delle sorelle, in particolare dei giovani, degli anziani e degli ammalati.

Era arrivato a Canicattì nel 2001, quando l’allora arcivescovo di Agrigento, monsignor Carmelo Ferraro, lo chiamò per creare dal nulla una nuova comunità nei locali di via Filippo Marinetti considerata la vastità della parrocchia santa Lucia. In poco tempo in quei garage nacque una comunità solida e numerosa, grazie al suo impegno e alla sua dedizione. Con la morte dell’allora parroco di santa Lucia, padre Giuseppe Cuva, gli venne affidata l’intera parrocchia che fu unificata a quella di santa Chiara. Così don Gino, con spirito di obbedienza, si dedicò ai suoi fedeli dividendosi tra i due luoghi di culto, dove celebrava le messe giornaliere e festive e i vari momenti di preghiera, teneva catechesi per giovani e adulti, senza tralasciare mai la formazione. Tante le attività portate avanti in parrocchia, tra tutte i campi scuola estivi, momenti di arricchimento spirituale e sano relax.

Nel 2008 il tanto desiderato trasferimento nella chiesa nuova di santa Chiara ma poi l’anno successivo, a causa delle sue condizioni di salute e dello spostamento del vice parroco in altra sede, fu nominato cappellano nella struttura sanitaria cittadina. Lì poté dedicarsi pienamente e senza mai fermarsi agli ammalati, nonostante la sua sofferenza personale; con dignità sulle orme del Vangelo ha vissuto il servizio verso i più fragili, coadiuvato dalle suore del Boccone del Povero che operano da decenni al “Barone Lombardo”. Molte le iniziative portate avanti da cappellano. Sempre vicino ai giovani ha costituito il gruppo dei volontari dell’ospedale con i quali ha portato, tra le altre cose, allegria e momenti di gioco, ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria. E a favore della città: la scuola di preghiera aperta a tutti, la Notte Celeste, la festa del beato Giacomo Cusmano.

Don Gino è stato anche cappellano dell’istituto “Burgio-Corsello”, dove ogni mattina celebrava messa assicurando i sacramenti agli ospiti della casa di riposo. Innamorato del mondo della comunicazione, aveva a cuore la sana informazione. Attraverso la redazione e la stampa del giornalino “Noi famiglia”, che trattava di attualità, cronaca locale, dando spazio alle parole del Papa, alla salute e perfino alla cucina, ha garantito un filo diretto con numerose famiglie.

La perdita di questo sacerdote generoso, colto e sempre disponibile per gli altri, lascia un po’ più orfana la città di Canicattì e soprattutto quanti lo hanno conosciuto, amato e collaborato in tutti questi anni. Lo dimostrano le testimonianze condivise dopo la benedizione della salma e gli attestati di stima che in tanti hanno voluto dedicare a don Gino. Il vicario foraneo, don Calogero Morgante lo ricorda come “un sacerdote colto, mite e buono. Tutti i presbiteri della forania che lo hanno conosciuto hanno nutrito per lui una profonda stima e amicizia. Ha vissuto la sua vita sacerdotale come un dono e come tale l’ha messa a disposizione, si è donato malgrado la sua lunga malattia con semplicità, umiltà e quotidianità nel dare parole di consolazione e speranza a tutti gli ammalati che incontrava nella struttura ospedaliera. Don Gino lascia un vuoto in chi lo ha conosciuto e lo ha amato. Tanti gli attestati lasciati sul profilo social di don Giuffrè. “Ciao don Gino, vivrai per sempre nei nostri cuori. I tuoi volontari del Sacro Cuore di Gesù”; “Caro Don Gino, per noi Scout sei stato una presenza importante, un punto di riferimento. Ci hai accolti in parrocchia e nel tuo cuore guidandoci e sostenendoci finché hai potuto. Grazie per tutto quello che hai fatto per noi, per la tua pazienza, bontà, infinita dolcezza ma soprattutto per averci portati a Cristo”. “È stato bello, caro don Gino, collaborare con te come gruppo “Insieme per gli altri”, se in Ospedale c’era qualcuno che, ricoverato, aveva bisogno, tu ci facevi pervenire le richieste e noi cercavamo di fare del nostro meglio per venire incontro alle richieste. Avevi per noi sempre parole di conforto e di incoraggiamento. Grazie”.

Subito dopo la cerimonia religiosa, il feretro è stato accompagnato al cimitero di Termini Imerese, città natale di don Gino, per la tumulazione.

Valentina Garlandi