Famiglie in difficoltà: il resoconto della Caritas

Le parrocchie della Diocesi hanno ricevuto in questi giorni una comunicazione della Caritas Diocesana, con il resoconto delle somme destinate nel 2015 al sostegno delle famiglie in difficoltà.

Tali somme rientrano nella quota 8xmille destinata agli interventi caritativi che la Diocesi di Agrigento riceve dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Le parrocchie, che hanno attivato un Centro di ascolto e/o la Caritas parrocchiale, secondo le linee della Caritas Diocesana e che stanno tentando di animare la comunità ecclesiale alla testimonianza della carità, anche attraverso la presa in carico e l’accompagnamento delle famiglie in difficoltà, operano in collaborazione con il Centro di Ascolto Diocesano, uno dei tre strumenti di Caritas Diocesana Agrigento. In questa collaborazione Caritas Diocesana non fa mancare alle parrocchie il sostegno in termini di informazione, formazione, lavoro di rete ed infine aiuto economico. Alcune parrocchie, che non hanno ancora il Centro di Ascolto e/o la Caritas parrocchiale, possono contare sulla presenza di gruppi caritativi (le Conferenze o le Società di S. Vincenzo de’ Paoli, gruppi caritativi parrocchiali…) che, in sinergia con il Centro di Ascolto Diocesano, provano ad operare nel sostegno alle famiglie.

Nel 2015 sono stati erogati € 91.167,49 per il pagamento di servizi/beni, con una compartecipazione di € 35.557,99 da parte delle parrocchie e delle famiglie, per un totale di € 126.725,48.

A questi fondi per il sostegno delle povertà delle parrocchie, si aggiungono:

– i fondi previsti per la progettazione pastorale, che permette alle parrocchie con Caritas parrocchiali e/o Centri di ascolto, di attivare servizi caritativi per l’animazione parrocchiale a favore della promozione umana dell’uomo, perché la comunità possa farsi prossima e ridare speranza a quanti l’hanno perduta;

– i fondi previsti per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche degli edifici di culto cattolici, che già da tre anni ha permesso ad alcune parrocchie di integrare al loro interno le persone con difficoltà motoria, così percorrendo la strada dell’abbattimento delle barriere culturali che spesso relegano i disabili a margini della comunità ecclesiale.

Il fondo per il Microcredito Etico-sociale della Diocesi.

Nella lettera si coglie inoltre l’occasione di rispondere ad alcuni quesiti che giungono spesso dalle comunità parrocchiali.

LF