A Casteltermini l’Adorazione Eucaristica Perpetua

Per la prima volta nella sua storia, Casteltermini vive un momento di profonda spiritualità. Si tratta dell’adorazione eucaristica perpetua.

A volere fortemente questa esperienza è stato don Giuseppe Alotto, parroco della chiesa Maria SS del Monte Carmelo che già da mesi meditava la realizzazione di questa iniziativa che prevede l’esposizione del SS Sacramento ininterrottamente giorno e notte.

Domenica 15 gennaio l’arcivescovo card. Francesco Montenegro ha celebrato la Santa Messa, al termine della quale, con una solenne processione, il SS Sacramento è stato condotto dalla chiesa Maria Ausiliatrice fino alla Chiesetta Gesù e Maria, luogo scelto per l’adorazione eucaristica perpetua.

I fedeli hanno accolto con favore ed entusiasmo questa iniziativa. Molti hanno espresso la loro disponibilità  a dedicare un’ora, nella loro settimana, a stare in compagnia di Gesù vivo e presente nella specie di pane nella chiesetta. Incoraggianti anche le parole del vescovo Montenegro che durante l’omelia ha ricordato come sia “importante adorare il Signore ma ricordiamoci che è altrettanto importante servirlo nella quotidianità di ogni giorno, soprattutto nei poveri e nei sofferenti. Non dobbiamo essere solamente contemplativi, ma piuttosto contemplattivi”.

Questa esperienza arriva dopo una lunga gestazione. Don Giuseppe Alotto da diverso tempo nutriva questo sogno e per la sua realizzazione ha coinvolto la comunità a cui ha chiesto di pregare incessantemente per la realizzazione di questa intenzione e poi coinvolgendo religiosi e fedeli di altri centri dove l’adorazione perpetua è da tempo una realtà che dà tanti frutti.

A dare man forte al sacerdote anche i responsabili della promozione dell’Adorazione Eucaristica, Guido e Gina Virzì che da diversi anni animano la loro parrocchia in questo importante servizio.

L’adorazione eucaristica permanente prevede, ogni mese, nella Chiesetta Gesù e Maria la celebrazione di una Messa e un momento di catechesi destinata ai volontari e a tutta la comunità.

Francesca M. Magrì