Da oltre trent’anni una chiesetta del centro storico della città di Agrigento, la chiesa San Giacomo nella omonima piazza, ospita un singolare presepe. La capanna della Natività, i personaggi, le case. Gli alberi, il bambino Gesù vengono infatti realizzati con cioccolato, biscotti, caramelle.
A far sì che il “dolce presepe” ogni anno prenda forma e renda più dolce il prodigio della nascita di Gesù si dedicano una decina di parrocchiani che con impegno e dedizione realizzano casette, pagliarole, carretti, pastori, pozzi, recinti, bancarelle e diversi mestieri. Un lavoro che ha anche un costo, per le particolari materie prime utilizzate, a cui ha partecipato l’Unità Pastorale San Giuseppe/San Giacomo e anche alcuni gestori di attività commerciali del settore dolciario che hanno contribuito con generosità.
Il “dolce presepe” è arricchito anche da pezzi unici rappresentativi del territorio agrigentino
il tempio dei Dioscuri e, quest’anno, un castello, che si ispira a quello di Palma di
Montechiaro. Ma non si dimentica di rappresentare anche la realtà di tutti i giorni con la collocazione di una “carretta del mare”, con a bordo uomini e donne che solcano il mare su imbarcazioni di fortuna in cerca di salvezza e di due minareti, perché l’integrazione e la collaborazione tra popoli e religioni è possibile e dimostrata dal fatto che tra i realizzatori del “dolce presepe” ha anche partecipato una bambina di religione musulmana. Ma nel presepe è stato anche riprodotto come simbolo del Giubileo straordinario della Misericordia, il logo della Diocesi di Agrigento.
Il “dolce presepe” sarà inaugurato il 31 dicembre al termine della Messa di ringraziamento delle ore 17:30
nella Chiesa San Giacomo e potrà essere visitato nei giorni successivi dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20. Il 6 gennaio verrà distribuito tra i presenti dopo la Messa delle ore 11 presieduta dall’arcivescovo Francesco Montenegro.
Altra iniziativa natalizia dell’Unità Pastorale San Giuseppe/San Giacomo, è la Mostra dei Presepi realizzati dai ragazzi dell’Oratorio esposti nei locali della Chiesa San Domenico.
