Riapre il MUDIA con una sala dedicata a mons. Lucchesi Palli

In occasione del 250° anniversario dalla fondazione della Biblioteca Lucchesiana, creata dal Vescovo Andrea Lucchesi Palli “senza risparmio di fatiche né di spese”, e pubblico-donata il 16 ottobre 1765, per contribuire significativamente alla formazione di maturi cristiani e responsabili cittadini, l’Arcidiocesi intende ricordare, a conclusione dell’anno lucchesiano, il principe presule esponendo testimonianze artistiche legate al suo operato diretto e indiretto sul territorio agrigentino. Una ricostruzione che presenta il Vescovo come uomo di Dio, uomo di cultura, uomo della gente.

È all’insegna del fasto questa mostra con la quale si rivela uno spaccato del patrimonio della Cattedrale di Agrigento, rimasto finora pressoché sconosciuto, ed emerge ancora una volta la straordinaria importanza avuta nei secoli dalla Chiesa agrigentina, prestigioso centro di cultura e potere spirituale e temporale. “Gemme e tessuto d’oro è il suo vestito” cita un versetto del Salmo 44 simboleggiando nelle vesti della figlia del re la sontuosità e il fasto della Chiesa.

Per la prima volta sono presentate al pubblico opere tessili inedite permettendo così, anche a studiosi ed esperti, di vedere da vicino capolavori dell’arte tessile che insieme alle insegne vescovili e alle suppellettili liturgiche si presentano al visitatore nella loro ricchezza materica, tecnica e simbolica: i tessuti operati e ricamati, il luccichio degli argenti, la policromia delle gemme e il candore dell’avorio.

Ricco e variegato era originariamente il corredo liturgico legato al Vescovo Lucchesi Palli, che sebbene oggi pervenuto parzialmente, i documenti d’archivio risalenti fin dal 1769 ne preservano memoria. I documenti illustrano una ricca collezione di parati riportanti lo stemma gentilizio del presule, suddivisi per colori e tipologie, così come previsto dal calendario liturgico. Un complesso linguaggio simbolico fatto di colori, che scandiscono il calendario liturgico, di forme sartoriali, che identificano le gerarchie ecclesiastiche, dovrà far comprendere che niente è troppo bello né troppo prezioso per celebrare il culto: i parati sono strumenti al servizio della celebrazione in cui si manifesta il Mistero della nostra salvezza.

Domenica Brancato