Realmonte abbraccia il vescovo Francesco in Visita Pastorale alla comunità

Realmonte difficilmente dimenticherà il 13 maggio del 2017, l’arcivescovo Francesco Montenegro, dopo aver concluso, la Visita Pastorale a Santa Elisabetta ha iniziato quella nella comunità di Realmonte. Ad accoglierlo una comunità in festa. Una catena umana di bambini, con indosso un cappellino giallo e una maglietta con l’immagine della Scala dei Turchi, ha indicato la strada all’arcivescovo Francesco verso il palco allestito in piazza Umberto I. Unanime il coro di accoglienza: Benvenuto don Franco!

Ad attenderlo, oltre ai tanti bambini con in mano palloncini bianchi e gialli e una candela accesa, simbolo dell’iniziato percorso alla maniera catecumenale, il parroco, il sindaco, il presidente del Consiglio Comunale, il Comandante dei Carabinieri, il Comandante dei Vigili Urbani, il coordinatore del Consiglio Pastorale Parrocchiale, il dirigente scolastico, esponenti delle forze armate appartenenti all’Esercito Italiano, alla Marina Militare e all’Aeronautica. Dopo la celebrazione del Vespro, animato dalla Corale San Domenico e da altri giovani della parrocchia, il sindaco Calogero Zicari ha rivolto il saluto da parte della cittadinanza all’arcivescovo. «Eminenza – ha detto il sindaco Zicari – come sindaco di Realmonte, sicuro interprete dei sentimenti della cittadinanza, sono onorato e felice della sua presenza in città. La sua visita pastorale ci onora e ci rende partecipi di un raro e prezioso momento di riflessione». Ed ancora «La sua presenza a Realmonte e gli incontri che deriveranno dalla sua visita pastorale rappresentano un momento di grande riflessione, le sue parole sapranno certamente stimolare la nostra attenzione e la settimana, cui andremo incontro, rappresenterà un periodo importante per la nostra comunità. Il solo annuncio della sua visita ha creato un ottimo fermento con momenti di incontro ed aggregazione, ha stimolato i numerosi volontari di questo comune ad operare per l’organizzazione degli eventi. Sono sicuro – ha concluso il sindaco Zicari – che i cittadini di questa comunità sapranno prendere spunto dalle sue parole e dalle sue azioni, apprezzeranno il suo comportamento e l’umiltà che tutti le riconoscono. Sono, altresì sicuro, che lei avrà modo di apprezzare il calore umano di questa comunità, che sto imparando a conoscere sempre più, e che nei momenti importanti, sa dare tanto, sa essere generosa, corretta, leale e rispettosa dei valori umani e cristiani».

Al benvenuto del sindaco è seguito quello del coordinatore del Consiglio Pastorale Parrocchiale, Pasquale Monachino: «Le esprimo i nostri sentimenti di letizia, amore, gratitudine per il gran bene spirituale che ci darà durante la sua permanenza tra di noi. Questa comunità ha nella nostra parrocchia un costante e solido punto di riferimento, aggregazione e richiamo. Una spiritualità semplice, una devozione sincera, una carità immediata. Viviamo la fede nell’unità ed in comunione, nella carità, nell’ascolto attento della Parola e nella preghiera. Dal vescovo in visita pastorale ci attendiamo consigli preziosi affinché i cristiani ferventi e praticanti diventino fermento per tutti gli altri in modo da rendere la testimonianza di Cristo risorto ieri, oggi e sempre. Ci aiuti, padre vescovo, a compiere la nostra parte, ad andare avanti».

Dal canto suo, l’arcivescovo Francesco dopo un sentito ringraziamento alla città, ha esposto – con parole semplici e facilmente intellegibili – lo scopo della Visita Pastorale, instaurando sin da subito un rapporto estremamente empatico con i bambini presenti, per mezzo del quale ha significato precisi moniti e spunti di riflessione anche per i più grandi: «essere qui a Realmonte è il motivo per me di gioia, quella di oggi non è la mia festa ma la festa di una comunità che sente che Gesù ci vuole bene. Io sono venuto soprattutto ad ascoltare perché la vostra storia mi interessa, quello che ascolterò in questi giorni mi aiuterà come vescovo a comprendere quali sono i problemi e gli aspetti positivi della comunità di Realmonte. Se riusciamo – ha proseguito l’arcivescovo – ad essere buoni cristiani saremo anche buoni cittadini. Il mio desiderio, penso sia anche il vostro, è che ognuno non si senta solo ma guardando gli altri possa scoprire che gli altri non sono solo quelli che abitano vicino casa mia, ma ogni altro mi ha fratello e sorella». Dense di significato anche le parole del dirigente scolastico in premessa a “Il viaggio della musica”, a cura degli insegnati e degli alunni dell’Istituto Comprensivo “Giuseppe Garibaldi” di Realmonte, ulteriore simbolo di benvenuto all’arcivescovo.

Nella cornice mariana della giornata, “a continuazione – queste le parole dell’arcivescovo Francesco – della festa del Santo Padre in visita a Fatima”, dopo la consegna del Crocifisso Risorto ai bambini del percorso catecumenale e degli attestati ai nubendi che hanno concluso il corso prematrimoniale, la cerimonia è proseguita con un momento di agape fraterna molto particolare: i gruppi e le associazioni parrocchiali hanno, infatti, offerto al vescovo diversi prodotti tipici cittadini evocanti le varie solennità dell’anno liturgico.

Le Società riunite di San Giuseppe e San Calogero (presidente Domenico Monachino) insieme all’Azione Cattolica (presidente Francesca Casati) hanno preparato il pane, la minestra tipica di San Giuseppe (il macco) e varie frittate di verdure. Alcuni ragazzi hanno anche rappresentato la Sacra Famiglia. Era presente inoltre il gruppo dei “Tammurinara” di Realmonte.

La Pia Confraternita della Croce e le Consorelle dell’Addolorata (presidente Alfonso Farruggia) hanno preparato la pasta con il finocchietto, i panareddri con l’uovo, i cuddriruna duci. Erano anche presenti i bambini con l’abbigliamento delle confraternite e il coro dei lamentatori.

I ministri straordinari della comunione hanno preparato il pane votivo di Sant’Antonio.

Il gruppo degli Scout, insieme ai devoti di Santa Rita e di Padre Pio hanno preparato – come in occasione della commemorazione dei defunti – i dolci dei morti, i taralli, gli nciminati e le ossa di morto. I ministranti, il gruppo famiglie e la Pro Loco – come in occasione della festa di San Martino – hanno offerto i’ spingi. La sig.ra Rina Vella ha curato la preparazione della cuccia, tipica di Santa Lucia. L’associazione musicale Dyapason, la corale San Domenico e la comunità del cibo realmontina hanno preparato i cuddriruna e i dolci tipici natalizi, i cacateddri.

Infine, l’Associazione “A Sud – Arte Contemporanea” (Giovanni Proietto) insieme alle famiglie dei bambini del catechismo hanno offerto altri dolci vari.

Per quanti lo volevano è stato anche possibile effettuare un controllo della glicemia e della pressione presso il gazebo della Croce Rossa volontariamente intervenuta con il gruppo giovani (delegata Claudia Cinque).

La Visita Pastorale dell’Arcivescovo alla Comunità di Realmonte, è proseguita martedì 16 maggio con un’intensa giornata scandita dalle due assemblee con i rappresentanti delle istituzioni, al mattino, e con l’intera comunità nel pomeriggio. A partire dagli esiti di un’attenta e puntuale lettura del territorio, si è ricostruito il volto di una Comunità che in questi anni si sta impegnando fortemente a ripensare la propria identità e la propria vocazione in modo originale e vivace.

Dai vari interventi si evincono, come principale connotazione, una forte intesa e collaborazione tra la Comunità Ecclesiale, l’Amministrazione Comunale, la Scuola, le Forze dell’Ordine, le Associazioni e le varie realtà che a diverso titolo operano nel territorio. Un territorio connotato da ricchezze paesaggistiche della costa e dell’entroterra e da risorse umane e culturali che si sta tentando di recuperare e valorizzare, sia per la promozione turistica sia per il miglioramento della qualità della vita dei residenti.

Un’espressione particolarmente significativa di questa sinergia è rappresentata dalla programmazione congiunta dei percorsi educativi, promossa a cadenza annuale dall’Istituto Comprensivo, dalla Parrocchia e dall’Amministrazione Comunale, volta a favorire la condivisione dell’impegno sociale delle varie espressioni della vita comunitaria.

Tra i valori che la comunità realmontina sta cercando di sviluppare si evidenzia l’accoglienza e la solidarietà nei confronti degli immigrati, cominciata con la presa in carico di alcuni sopravvissuti ai naufragi degli scorsi anni presso le coste agrigentine e continuata con l’opera assistenziale e promozionale dell’Associazione Culturale “Acuarinto”, in favore dei richiedenti asilo. L’attività di questa Associazione, ormai ben radicata nel vissuto della popolazione, sta infatti contribuendo a generare una nuova mentalità di apertura e condivisione. In questo senso si orientano anche diversi progetti della scuola e di altre associazioni culturali, finalizzati all’integrazione tra le culture, attraverso la riscoperta e il confronto di diverse espressioni culturali e religiose dei ragazzi, dei giovani e delle famiglie.

Si registra inoltre una particolare sensibilità nei confronti di un altro tipo di accoglienza, che la comunità, attraverso l’esperienza condivisa di alcune famiglie, sta maturando sempre più: quella della genitorialità e della fecondità delle adozioni. Una toccante testimonianza a riguardo, duramente l’assemblea del mattino, ha dato prova di come questa esperienza si stia diffondendo nei percorsi di fede proposti dalla comunità ecclesiale alle famiglie. Altri valori su cui si sta insistendo sia nell’azione pastorale sia nell’impegno sociale, come è emerso da altri interventi, riguardano questioni molto delicate, come l’esigenza di affrontare con maggiore ottimismo la vita a seguito di esperienze di disabilità, malattia e morte precoce di familiari o la difesa dei diritti delle donne contro forme vecchie e nuove di violenza e discriminazione.

Certo, non mancano le note dolenti. Tra queste si segnalano alcune carenze nel portare avanti i progetti condivisi, che talora arrivano anche a certe forme di competitività tra le parti, e, più in generale, un calo dell’impegno nell’arco dell’ultimo ventennio, dovuto verosimilmente ai cambiamenti socio-culturali che stanno interessando tutti i nostri comuni.

Non mancano inoltre, come fanno notare gli esponenti sia delle forze dell’ordine sia di enti sociali, le piaghe delle devianze e delle dipendenze da alcol, droga e gioco d’azzardo, nonostante l’impegno profuso dalle varie agenzie educative in tema di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.

Da parte dell’Amministrazione Comunale si lamenta la difficoltà di gestire le emergenze ordinarie e straordinarie, soprattutto quelle legate agli afflussi turistici durante la stagione estiva, a causa delle politiche regionali che non sempre garantiscono spazi di azione autonoma ed esaustiva.

Il quadro emerso dalle due assemblee non si discosta, pertanto, da quello di tante comunità medio-piccole dell’agrigentino. I segnali di speranza, tuttavia, ci sono e sono tanti e su questi ci si propone di continuare a investire perché il cammino di risveglio già intrapreso possa continuare e portare frutti sempre migliori. Parole di apprezzamento, in questo senso, sono state rivolte sia nei confronti dell’azione quotidiana del Parroco sia nell’intervento straordinario del Vescovo in l’occasione della Visita Pastorale.

Oltre alle due assemblee, momenti molto toccanti sono stati l’incontro con i ragazzi e gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo che hanno fatto dono all’arcivescovo di una planetaria destinata all’opera segno del Giubileo la “Locanda di Maria” e la Messa con i familiari di persone scomparse prematuramente negli ultimi anni. In queste due occasioni il Vescovo ha avuto modo di toccare con mano l’impegno comunitario rappresentato nei momenti assembleari, confermando con le sue parole e con i suoi gesti gli sforzi che la comunità realmontina sta portando avanti.

La Visita è proseguita giovedì 18 maggio dove nella mattinata l’arcivescovo Francesco ha incontrato gli ospiti di quattro case di riposo, dove ha salutato anche diversi ammalati degenti in casa. Nel pomeriggio si è tenuto la visita ad alcune realtà produttive del territorio. A concludere la Visita Pastorale la Celebrazione Eucaristica durante la quale l’arcivescovo ha amministrato il Sacramento della Confermazione ad alcuni adulti.