Porto Empedocle: dopo un anno e mezzo riaperta la Chiesa Madre

Quando abbiamo la possibilità di fruire quotidianamente e senza problemi di qualcosa, seppur particolare, utile e preziosa, ci abituiamo talmente alla sua fruizione da non comprendere ed assaporare pienamente il suo valore e la sua utilità. La stessa cosa è successo con la Chiesa Madre di Porto Empedocle, luogo di culto primario della cittadina, ricco di storia e tradizione, simbolo del contesto urbano, tempio caro a tutti i cittadini. Trattandosi di edificio ormai datato, a causa della forte umidità che ne minavano fortemente la struttura muraria, con i basamenti corrosi, le mura scricchiolanti, i necessari e non più procrastinabili lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, si è dovuto chiudere al culto, per l’esecuzione degli urgenti ed indispensabili lavori. La comunità ecclesiale ha cercato di sopperire con l’utilizzo estemporaneo di altri locali come la cappellina delle Suore Agostiniane o la secolare “Chiesa Vecchia”, più grande ma estremamente insalubre e lungamente trascurata (erano molti decenni che non veniva aperta ed utilizzata per le celebrazioni). Dopo tanti sacrifici, aspettative, interrogativi (“Ma quando riapre la Chiesa Madre?”, era la domanda ricorrente e sempre più frequente dei fedeli) il 22 marzo 2023, alla presenza delle massime autorità religiose, civili  e militari, la Chiesa Madre è stata riaperta al culto! E’ ritornata la “luce”! Finalmente questo tempio, la Chiesa Madre del paese, la costruzione più antica esistente, dove sono passate, crescendo moralmente e formandosi alla sequela di Gesù, intere generazioni di cittadini, è stata riconsegnata alla sua destinazione originaria. La Chiesa era gremitissima in ogni ordine di posti. La Concelebrazione Eucaristica è stata presieduta dall’Arcivescovo,  Mons. Alessandro Damiano, cui va il ringraziamento di tutta la comunità ecclesiale per la autorevole vicinanza e la paterna affettuosità.Il Parroco don Luigi Lo Mascolo, commosso, ma estremamente contento per il gioioso evento, all’inizio della Santa Messa ha provveduto a rappresentare tutta la cittadinanza cattolica, pronunciando un discorso di ringraziamento, tracciando l’iter seguito e non mancando di porre in evidenza le figure istituzionali che avevano contribuito alla definizione delle opere, ai finanziamenti ed alla realizzazione dei lavori. Appare superfluo evidenziare che i primi meritatissimi ringraziamenti di don Luigi hanno avuto come destinatario proprio mons. Damino, il quale, non si è limitato al dono della Sua presenza in mezzo a noi, ma ha anche arricchito la giornata con una significativa e profetica omelia. In particolare, nel descrivere il tempio, ha enfatizzato l’importanza che questo sia e venga “vissuto” dai fedeli, in quanto non deve diventare un museo cristallizzato. Sono stati elencati ed additati alla pubblica gratitudine, anche,  i tecnici, le ditte, le imprese e gli uffici che hanno contribuito al completamento dell’opera, sia degli apparati civili che della Curia e parrocchiale che hanno curato la trattazione delle pratiche ed i successivi adempimenti realizzativi.

Enzo Baldacchino,Coordinatore Consiglio Pastorale U.P.

(fonte settimanale diocesano “L’Amico del Popolo)