Natale: l’arcivescovo celebra S.Messa e pranza con i migranti

L’Arcivescovo di Agrigento, card. Francesco Montenegro, dopo avere celebrato la Veglia e la S. Messa della Notte di Natale nella Chiesa S. Alfonso di Agrigento, ha scelto, il giorno di Natale, di visitare il Centro di accoglienza atraordinaria “Villa Sikania” a Siciliana , dove nella mattinata ha celebrato una S.Messa, alla presenza dei migranti ospiti, degli operatori e responsabili della Cooperativa Cometa che gestisce la struttura, dei massimi rappresentanti, locali e provinciali, dei Carabinieri e della Polizia, delle suore del progetto Migranti dell’U.I.S.G. e   del cappellano don Luca Camilleri, che insieme alle suore ha curato la traduzione, in lingua inglese e francese della S.Messa e dell’omelia dell’arcivescovo, che, rivolto ai migranti, ha parlato – facendo ricorso ad una storiella della tradizione popolare – del Natale come della “carezza di Dio”.

“Che ognuno di voi – ha detto – in questo Natale possa sentire la carezza di Dio; sentire che Lui è con noi.” E rivolto ai migranti ha detto: “voi certamente vi starete chiedendo: come facciamo a sentire la carezza di Dio? Tanti uomini – ha proseguito –  di questa terra che vi accoglie o appena giunti in terra europea  vi possono avere deluso, ma vi siete resi conto, però,  che ce ne sono tanti altri, e sono sono qui presenti, che vi rispettano e sono accanto a voi e vi vogliono bene: questa è la carezza di Dio!”

Guardando, poi ad una bambina che dormiva tra le braccia della mamma ha detto: “quella bambina dome perché tra le braccia della mamma si sente al sicuro. Sentiamoci anche noi, piccoli nelle braccia di Dio, senza aver paura, come fa quella piccolina”.

Dopo la celebrazione della Messa il cardinale Montenegro ha condiviso il pranzo con i richiedenti asilo. Un momento conviviale, durante il quale l’Arcivescovo ha avuto la possibilità di conversare e conoscere quanti hanno lasciato la loro terra, la loro famiglia, in un viaggio verso l’ignoto ed in cui, dopo la manifestazione popolare delle scorse settimane contro la presenza del Cas nel piccolo comune dell’agrigentino, si sono sentiti meno soli e più benvoluti.

 

CP – MDM

 

 

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