Missione ad Ismani, Di Rosa: «Il nostro impegno continua con progetti e iniziative»

In questi giorni si sono ricorse “voci” sulla “fine” definitiva del nostro impegno nella diocesi di Ismani il settimanale L’Amico del Popolo ha chiesto a Roberta Di Rosa referente della delegazione per la Tanzania di fare chiarezza.

Roberta, le voci sull’abbandono di Ismani che fondatezza hanno?
Nessuna! Ci siamo impegnati ad accompagnare, verso un auto-sostentamento e a sostenere alcuni progetti fino al 2018. E, forse, anche dopo questa data, continueremo ad essere “ponte” tra gli adottanti e adottati.
Che novità ci racconta dalla Missione in Tanzania?
Il parroco, dalla scorsa primavera, è don Leonard Maliva, che ha studiato al Seminario di Agrigento: con lui collaboriamo per i progetti rivolti alla popolazione. Già dal 2011 prepariamo la consegna del Centro per bambini orfani Nyumba Yetu, oggi gestito dalla nostra volontaria Lina Russo; dal 2016 verrà affidato ai Frati SCIM della Diocesi di Iringa insieme alle missionarie italiane dell’A.L.M. Siamo in un delicato momento di passaggio, nel quale serve attenzione e sostegno da parte nostra. La nostra collaborazione e le attività per Ismani, quindi, non sono concluse. Il gruppo di volontari, che negli anni ha seguito la missione, continua a dedicarvi tempo ed energie.
Quali i progetti ancora attivi?
Sotto la nostra responsabilità sono ancora tutti i bambini e gli studenti, più di ottocento, aiutati dalle famiglie agrigentine con il sostegno a distanza. Continueremo a seguirli attraverso le missionarie dell’AL.M. e i Fratelli SCIM. La nostra Diocesi continuerà, in parte, a contribuire, al sostegno del Centro per i bambini Nyumba Yetu che, come già detto, fino al 2018 ci vedrà impegnati a realizzare insieme ai nuovi affidatari progetti che li aiutino a prendersi cura dei bambini e che li portino nel giro di qualche anno alla piena autonomia.
Con quali iniziative in Diocesi si continuano a sostenere i progetti in Tanzania?
Con il Muetàn, il museo etnoantropologico di cultura africana, che riceve gruppi, scolaresche o semplicemente turisti che transitano per via Duomo che, non avendo più personale stabile è aperto grazie ai volontari, ma vi è sempre la possibilità di prenotare visite per singoli o gruppi. Con la Bottega solidale aperta, non solo in occasione del Natale, ma durante tutto l’anno: dove si possono trovare tante idee regalo originali. Con le bomboniere solidali attraverso le quali festeggiare le occasioni più importanti con gli oggetti o con i sacchetti per confetti in stoffa africana. Non manca l’impegno di sensibilizzazione nelle scuole con il programma “Una giornata da bambino a Ismani”. E queste si aggiungono altre iniziative (fondi 5×1000, donazioni e campagne promozionali) dell’associazione Nyumba Yetu onlus, sempre a favore dei progetti diocesani in Tanzania.
Ci sono in programma iniziative particolari?
Dopo tanti anni di gemellaggio, vorremmo mantenere con questa comunità sorella un legame che continui nel tempo e che faccia memoria di quanto condiviso; per questo abbiamo preparato un documentario “Nyumba Yetu: storie di vita e di comunità” che sarà in distribuzione nel prossimo mese di novembre; speriamo che il vedere e ascoltare cosa c’è oggi a Ismani, lasci nel cuore di tutta la Diocesi un altro segno dell’esperienza missionaria in Tanzania. Il nostro lavoro va avanti grazie al volontario gratuito, ed è aperto a tutti, quindi chi volesse può sempre darci una mano.

LdP