Il Venerdì Santo in tutte le chiese, “Colletta per la Terra Santa”

Come ogni anno anche il prossimo Venerdì Santo sarà l’occasione, in tutte le chiese, per fare la Colletta per la Terra Santa. Nel giorno in cui si fa memoria della dolorosa Passione di Cristo, scrive in una lettera ai Pastori della Chiesa universale, il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, “si vuole esprimere con la preghiera e con l’aiuto concreto il sostegno alle comunità dei fedeli e ai luoghi della Terra Santa, specialmente nell’attuale drammatico momento, in cui versa l’intera regione del Medio Oriente”.

“La Colletta del Venerdì Santo – scrive il cardinale Sandri – riaccende in noi la necessità di questa speranza certa, di questo sguardo più profondo e più vero sul male che ci circonda, e guarda alla Terra Santa, l’Oriente della nostra redenzione. Là sono le nostre radici, là il nostro cuore: siamo debitori verso coloro che di là sono partiti per portare la fede al mondo; debitori verso coloro che là sono rimasti nonostante i conflitti che sempre l’hanno martoriata, a testimoniare la fede, a curare le orme che – tracciate da Gesù – ci lasciano toccare con mano la verità del nostro credo. Questa Terra chiama in causa la nostra carità. Da sempre, e oggi con accresciuta urgenza. Perché ogni persona che là vive e opera, ha bisogno delle nostre preghiere e del nostro aiuto concreto, per essere sostenuta nell’impegno di lenire le ferite continuando con fiducia l’impegno di realizzare la giustizia e di operare per la pace.

In quest’anno giubilare siamo più che mai esortati a dimostrare la nostra misericordia e vicinanza ai nostri fratelli del Medio-Oriente. Rifugiati, sfollati, anziani, bambini, ammalati hanno bisogno di noi. In questa terra d’Oriente si viene uccisi, si muore, si viene rapiti, si vive nell’angoscia per i propri cari, si soffre quando la famiglia viene smembrata dalle emigrazioni e dagli esodi. Si sperimenta il buio e la paura dell’abbandono, della solitudine e dell’incomprensione. Tempo di prove e di sfide, tempo di martirio. E tutto questo si ripercuote sul dovere di aiutare, di far fronte alle emergenze, di ricostruire e di trovare spazi, di creare nuovi modi e luoghi di aggregazione, di assistenza. Tutte opere di misericordia, necessarie e urgenti, che quotidianamente fanno toccare con mano che “se Dio non costruisce la città, invano avranno faticato i costruttori”.

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