Il 27 marzo la preghiera dell’Arcivescovo Francesco al cimitero di Bonamorone

L’immagine dei mezzi militari, che trasportano le bare verso i forni crematori, rende in maniera plastica la drammaticità di quello che il Paese vive. Per il rispetto delle misure sanitarie, tanti di questi defunti sono morti isolati, senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti. Le comunità cristiane, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non fanno mancare la loro prossimità di preghiera e di carità. Tutti i giorni i sacerdoti celebrano la S. Messa per l’intero popolo di Dio, vivi e defunti. L’attesa è per la fine dell’emergenza, quando si potrà tornare a celebrare l’Eucaristia insieme, in suffragio di questi fratelli.

Nel frattempo, la Chiesa italiana pone un segno eloquente: venerdì 27 marzo i Pastori, che ne avranno la possibilità, si recheranno da soli a un Cimitero della propria Diocesi per un momento di raccoglimento. L’intenzione è quella di affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonché di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore. Sarà questo “il Venerdì della Misericordia” della Chiesa italiana; un Venerdì di Quaresima, nel quale lo sguardo al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione.

Anche l’Arcivescovo di Agrigento, card. Francesco Montenegro – come ha annunciato domenica scorsa al termine della messa in Cattedrale – si recherà, da solo,  al cimitero di Bonamorone per un momento di preghiera di suffragio.  “Pregherò per tutti i defunti – ha detto Domenica al termine della S.Messa – e sentirò di avevi accanto e così ci aiuteremo a continuare questo cammino certi che il sole spunterà.”

L’Arcivescovo Francesco invita la  Chiesa agrigentina – alle ore 11:00, di Venerdì 27 marzo – ad unirsi nella preghiera.