I vescovi Francesco e Alessandro scrivono ai sambucesi: «Non sentitevi soli»

Tra le centinaia di messaggi arrivati in queste intense ma speranzose giornate, giunge ai sambucesi, tramite l’arciprete don Giovanni Corona quello degli arcivescovi agrigentini Francesco ed Alessandro.

«Io e il Vescovo Alessandro insieme a tutta la chiesa agrigentina desideriamo far sentire a voi amici di Sambuca la nostra vicinanza in questi giorni segnati da profondo dolore e preoccupazione a motivo della diffusione del virus Covid-19. La tragica notizia di decessi, di contagi e della necessità di trasferire gli anziani ricoverati in una casa di riposo in altre strutture hanno scosso tutti noi; nell’arco di pochi giorni una tempesta violenta sembra essersi abbattuta sulla comunità di Sambuca, chiamata ad affrontare un momento di grande prova. Vi siamo vicini con tutto l’affetto di cui siamo capaci e con profondo spirito di fede. A tutti diciamo: “non sentitevi soli!”.

All’impossibilità di renderci presenti, per via delle necessarie restrizioni, supplisca la certezza della nostra vicinanza e il sostegno alimentato dalla preghiera. Ci sentiamo tutti sballottati da quanto sta avvenendo, continuiamo a chiedere luce al Signore affinché ci aiuti a capire qualcosa e ci doni la forza della speranza. Il nostro pensiero va a voi anziani che, quasi certamente, state soffrendo di più per la vostra condizione fisica, per la precarietà della vostra salute e per la solitudine nella quale spesso vi trovate. A voi ragazzi e ai giovani diciamo di non avvilirvi ma di trovare il coraggio per andare avanti e alle famiglie assicuriamo il nostro sostegno perché, in momenti come questi, trovino le giuste risorse per non cedere allo sconforto.

Diciamo grazie a quanti si stanno adoperando a servizio della comunità: il Sindaco, le autorità, i medici, gli operatori sanitari, i vigili, i volontari. Insieme invochiamo con forza l’intercessione della Madonna dell’Udienza, perché accolga il nostro grido di dolore, il nostro bisogno di aiuto e ci soccorra nelle necessità di questo momento.

Vi siamo vicini. Vi abbracciamo e speriamo di incontrarvi presto».

+ don Franco e don Alessandro, Vescovi