I ragazzi del progetto Policoro in udienza dal Papa

“Il lavoro non è un dono gentilmente concesso a pochi raccomandati ma un diritto per tutti”. Sono queste le parole di Papa Francesco all’udienza del Progetto Policoro di lunedì 14 dicembre a cui hanno preso parte anche gli animatori di comunità dell’arcidiocesi di Agrigento Calogero Cassaro e Francesco Spicola assieme al tutor don Marco Farruggia e ad un piccolo gruppo di agrigentini che si occupano di giovani e lavoro ogni giorno.

All’udienza nell’Aula Paolo VI hanno partecipato circa 2.000 persone tra animatori di comunità delle varie diocesi (in carica e senior), tutor, direttori e protagonisti di gesti concreti, ovvero vere e proprie attività lavorative nate grazie al Progetto Policoro. Un’udienza allargata anche al mondo delle filiere del progetto ovvero Confcooperative, MLAC, Acli e a quanti in un modo o nell’altro hanno a che fare con giovani, vangelo, lavoro e innovazione.

“Il Progetto Policoro ha dimostrato come la qualità del lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale esprima e faccia crescere sempre la dignità della stessa vita umana” continua Papa Francesco. “Non perdiamo di vista l’esigenza di riaffermare questa dignità! Essa è propria di tutti e di ciascuno”. Parole preziose che hanno confermato l’importanza raggiunta dal progetto in questi anni.

128 diocesi coinvolte in 14 regioni su un totale di 225 in tutta Italia, circa 30 milioni di euro all’anno di fatturato vengono prodotti dalle aziende attive grazie al Progetto Policoro, supportate in molti contesti da realtà di microcredito e in numerosi casi sorte su terreni confiscati alla mafia come nella nostra diocesi. La risposta è la testimonianza e voi – ha detto il Papa ai 2.000 giovani Policoro e ai loro parroci e vescovi – potete entrare con la testimonianza con quel corpo a corpo con colui che ha bisogno di coraggio di sostegno. Frutto del convegno ecclesiale di Palermo il Progetto Policoro ha ricordato Bergoglio veniva alla luce con una volontà precisa quella di individuare risposte all’interrogativo esistenziale di tanti giovani che rischiano di passare dalla disoccupazione del lavoro alla disoccupazione della vita un tentativo – ha riconosciuto il papa – di coniugare il Vangelo con la concretezza della vita che nel tempo ha dimostrato come la qualità del lavoro libero creativo partecipativo e solidale esprima e faccia crescere sempre la dignità della stessa vita umana”.

C.C.