Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, “La vita si fa storia” in una veglia di preghiera

«La storia di Cristo non è un patrimonio del passato, è la nostra storia, sempre attuale. Ci dice che non esistono storie umane insignificanti o piccole. Dopo che Dio si è fatto storia, ogni storia umana è, in un certo senso, storia divina», è uno dei commenti contenuti nella veglia di preghiera proposta dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e racchiude in sé il senso del messaggio che il Santo Padre ha scritto per la 54ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (Domenica 24 maggio), dal titolo “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia”.

L’invito è a pregare “per l’umanità intera in questo tempo difficile di emergenza a causa della pandemia”, ma anche “per tutti gli operatori delle comunicazioni sociali, perché possano riconoscere anche in mezzo al male il dinamismo del bene e dargli spazio”.

Il Sussidio prevede un’introduzione, la lettura di alcuni passi della Bibbia che narrano “la storia delle storie” intervallata dall’accensione di sette candele, la contemplazione dell’icona del Volto di Cristo che ci aiuta a “riannodare il tessuto della vita, ricucendo le rotture e gli strappi” e l’invocazione finale alla Vergine Maria “che ha saputo sciogliere i nodi della vita con la forza mite dell’amore”. ​

 

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