È ritornato alla Casa del Padre don Antonio Nicastro

«Grazie al Signore per la vita ed il ministero di don Antonio, per il bene che lui ha compiuto, per l’impegno che ha profuso, al servizio svolto generosamente in questa chiesa agrigentina». Con queste parole, in una gremitissima chiesa San Domenico ad Agrigento, l’arcivescovo Francesco Montenegro insieme alla comunità parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, i presbiteri, gli amici ed i parenti ha dato l’ultimo saluto a don Antonio Nicastro.
Nato a Ravanusa il 13.06.1928 è stato ordinato presbitero il 5 maggio del 1957.
Nei 58 anni di ministero presbiterale è stato vicario coorperatore della Cattedrale (1957-59), mansionario del Capitolo (1957-59), vicario coorperatore della parrocchia Maria SS. del Buon Consiglio di Porto Empedocle (1959-64). Dal 1964 è stato parroco della parrocchia S. Maria degli Angeli di Agrigento. Don Antonio ha ricoperto anche l’incarico di responsabile dell’Ufficio Matrimoni della Curia.
Grande commozione al termine della funzione religiosa quando, Rosi Provenzano a nome della comunità parrocchiale della Madonna degli Angeli, ha ricordato don Antonio «Chissà quanti chilometri avrà accumulato camminando per le strade e i vicoli del nostro quartiere in 50 anni il nostro parroco. Sì, padre Nicastro conosceva molto bene ogni singolo portone,  attività commerciale, ogni abitante e situazione del territorio parrocchiale.
E non importava che fossi una persona che frequentava o meno, nessuno sfuggiva al suo sorriso, e dopo un po’ di confidenza, ad una tirata di naso. Già, perché seguendo la pedagogia dell’incontro dei discepoli di     Emmaus, per padre Nicastro prima di tutto c’era l’incontro con l’uomo e la sua storia di ogni giorno.
Con la sua grinta e il suo entusiasmo, ha sostenuto battaglie esponendosi in prima persona, per dare dignità e rispettabilità al quartiere e alla piccola chiesetta affidatagli.
Dobbiamo dirgli grazie per avere trasformato una chiesetta cadente, forse destinata alla chiusura, in un piccolo ma prezioso gioiello del centro storico; prezioso non per le opere d’arti, gli stucchi, o i calici in oro, ma perché da sempre luogo dove generazioni di uomini, donne e bambini hanno incontrato in Signore, un luogo da cui tante volte siamo ripartiti, rigenerati e più forti, per vivere la nostra fragile quotidianità.
Chi ha conosciuto Padre Nicastro, con lui ha fatto esperienza di Chiesa, una Chiesa accogliente, tenera, misericordiosa, gioiosa, una chiesa coraggiosa, attenta ai bisogni degli uomini, soprattutto dei più piccoli e poveri, verso cui prestava, nel silenzio, uno sguardo particolare.
Se, come affermava sempre, metà del suo cuore era ricolmo della indimenticabile esperienza di giovane parroco a Porto Empedocle, l’altra metà del suo cuore ha pulsato per e con la comunità della Madonna degli Angeli.
Caro Padre Nicastro, noi della sua Comunità parrocchiale Madonna degli Angeli, siamo una famiglia ricca, si, ricca grazie a tutto quello che lei ci ha comunicato con le sue omelie, le sue preghiere, i suoi silenzi, i suoi rimproveri, la sua discrezione, la sua giocosità; siamo una famiglia ricca grazie a tutto quello che lei, con tanta fatica, è riuscito ad ottenere per questa parrocchia e per questo quartiere. Per questo rimarrà sempre con noi».
Anche mons. Gaetano Di Liberto a nome del capitolo della Cattedrale ha voluto ricordare don Antonio Nicastro. “Nell’ultimo decennio del tuoministero presbiterale – ha detto don Gaetano Di Liberto – hai accolto con onore la nomina di Caninico statutario del Capitolo… sapevi bene che “Caninico” non è un titolo ma un ministero ecclesiale. Ti siamo grati per la tua bella testimonianza di uomo semplice e gioioso, di cristiano sincero, di presbitero fedele alla vocazione e missione ricevuta”
Al termine del funerale padre Nicastro è stato accompagnato nella sua ultima dimora nel cimitero di Ravanusa.

LdP