Da 8 anni con noi. Auguri padre Franco


Sono passati 8 anni da quel sabato 17 maggio del 2008 quando,  in uno stadio “Esseneto” gremitissimo, dopo la lettura della Bolla Pontificia di nomina a vescovo di Agrigento, mons. Carmelo Ferraro, per raggiunti limiti di età, consegnava il pastorale – segno visibile del servizio di guida della Chiesa locale- al nuovo arcivescovo di Agrigento mons. Francesco Montenegro.
In questa ricorrenza la Chiesa di Agrigento si stringe in maniera particolare, con affetto e gratitudine, attorno al suo Vescovo. Certo 8 anni sono un tempo congruo per scorgere un percorso affascinante e misterioso dove si intrecciano in maniera imprevedibile e inestricabile il dono dell’amore infinito e misericordioso di Dio che chiama, orienta e conduce e la risposta di un uomo che si affida e che si fida di Lui.
«Sorelle e fratelli di Agrigento, Dio Trinità mi manda a voi per servire e amare con voi. Nella reciprocità dell’accoglienza mi presento e mi offro come fratello, amico e padre…». Sono le parole, programmatiche, con le quali ha iniziato l’omelia allo stadio e ha proseguito: «…Ciao Agrigento! … io ora agrigentino sono qui per sognare con voi, consapevole dell’impegno e della responsabilità del mio ministero, che non sarà sempre facile». Parole che hanno toccato da subito il cuore degli agrigentini. E fin dal primo incontro ha ricordato agli oltre settemila allo Stadio che «essere Chiesa è proporre la sua (di Cristo) profezia e scandalizzare con i genti dell’amore… questa nostra Chiesa – ha proseguito –  ha bisogno di profezia e di speranza; di testimonianza e di amore; di presenza e servizio… Ha bisogno di cristiani che percorrano coraggiosamente e dignitosamente la strada della legalità e della cittadinanza attiva; che sanno farsi carico dei feriti di questo mondo; di appassionati che, come Cristo, si fanno dono ai fratelli». Quanti incontri in questi otto anni di ministero, quante persone amate, servite, accolte, quante storie sofferte condivise. È Dio che conduce in maniera imprevedibile la storia degli uomini e così ci ha donato Francesco chiamato a essere successore di Libertino e Gerlando e ad accompagnare la sua Chiesa nel nostro tempo e nella storia.

Se per un attimo, dai semi calati in questi 8 anni, si levassero alberi coglieremmo subito le passioni dominanti del suo cuore: che tutti conoscano Cristo e possano fare esperienza del suo amore; il coraggio di amare anche ciò che non sempre è amabile, di credere anche l’incredibile; la tensione per offrire al mondo la novità della comunione e del servizio, per rendere visibile la compassione di Dio, che nei cristiani deve farsi solidarietà, desiderio di giustizia, impegno di pace, difesa e promozione dei diritti umani con una attenzione tutta particolare per i fratelli e le sorelle che sbarcano sulle nostre coste e per gli ultimi.
Auguri Padre Franco, tu sei per noi il fondamento e il segno dell’unità, il legame della comunione, il padre, il fratello e il compagno, la guida e il testimone del Vangelo.

C.P.