Al San Giovanni di Dio la Giornata del Malato

“Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). È questo il tema, che il Santo Padre ha  scelto per la XXIV Giornata mondiale del malato che la Chiesa celebra in modo solenne l’11 febbraio – memoria liturgica della Madonna di Lourdes – in Terra Santa proprio a Nazareth, dove «il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14).
Nell’Arcidiocesi di Agrigento sarà celebrata, l’11 febbraio, nella cappella dell’Ospedale San Giovanni di Dio. Alle ore 16.30, il cardinale Francesco Montenegro presiederà la celebrazione Eucaistica a cui prenderanno parte i malati ma anche i volontari e gli operatori sanitari.Il momento – organizzato dal Servizio per la Pastorale della salute  dell’Arcidiocesi di Agrigento, guidato da don Saverio Pittiteri – sarà animato dall’UNITALSI, dall’AVULSS, dai Gruppi del  Volontariato Vincenziano , dall’ A.I.A.S. e dall’Associazione Pallium di Agrigento.
Nel brano evangelico delle nozze di Cana, che Papa Francesco propone di meditare per la Giornata, la Madre di Gesù dice ai servi:«Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). Le parole pronunciate da Maria ci ricordano l’essenziale: ascoltare Gesù, affidarsi a lui via, verità e vita. I Vangeli narrano sovente l’attenzione di Gesù per i malati verso i quali provava autentica com-passione. Culmine della sua vicinanza all’umanità sofferente è stata la sua morte in croce, mediante la quale ha guarito definitivamente la nostra morte e ogni nostra malattia. Lui, che è Dio, non poteva dimostrare in un modo più grande il suo amore misericordioso per noi.
La celebrazione della Giornata che Mondiale del Malato durante l’anno della Misericordia, acquista un significato più intenso. Si tratta di testimoniare, in particolar modo, quello che Gesù dice nel Vangelo e che costituisce la quinta opera di misericordia corporale: «ero malato e mi avete visitato». Ogni sofferente e ogni malato sa quanto sia importante avere accanto persone che si prendano cura di lui con competenza professionale, ma anche persone che con una vicinanza umana e spirituale l’aiutino, assieme alle terapie mediche, a sostenere le sue giornate. In questo ambito è necessario ricordare ancora Maria. Nel messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Malato di quest’anno, ella è additata come «Madre consolata che consola i suoi figli… nella [sua] sollecitudine si rispecchia la tenerezza di Dio». Inoltre si legge: «In questa Giornata Mondiale del Malato possiamo chiedere a Gesù misericordioso, attraverso l’intercessione di Maria, Madre sua e nostra, che conceda a tutti noi questa disposizione al servizio dei bisognosi, e concretamente dei nostri fratelli e delle nostre sorelle malati. Talvolta questo servizio può risultare faticoso, pesante, ma siamo certi che il Signore non mancherà di trasformare il nostro sforzo umano in qualcosa di divino. Anche noi possiamo essere mani, braccia, cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti. Anche noi, sani malati, possiamo offrire le nostre fatiche e sofferenze come quell’acqua che riempì le anfore alle nozze di Cana e fu trasformata nel vino più buono. Con l’aiuto discreto a chi soffre, così come nella malattia, si prende sulle proprie spalle la croce di ogni giorno e si segue il Maestro (cfr. Lc 9,23); e anche se l’incontro con la sofferenza sarà sempre un mistero, Gesù ci aiuta a svelarne il senso».

MDM

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