Il 26 agosto 4 nuovi accoliti

La comunità della Scuola teologica per i Ministeri, tramite il responsabile diocesano, don Giuseppe Marciante comunica che l’arcivescovo di Agrigento, card. Francesco Montenegro, il prossimo 26 agosto nella concattedrale Santa Croce di Agrigento, alle ore 18, conferirà il ministero dell’accolitato, a 4 alunni che hanno terminato il Corso teologico dei Ministeri. Si tratta di: Calogero Maligno della parrocchia S. Giacomo Apostolo di Comitini;

Accoliti con nomiGiovanni Priolo della parrocchia Trasfigurazione di Palma Montechiaro, Giovanni Rinella della parrocchia S. Francesco di Canicattì e Salvatore Sutera della parrocchia B.M.V. dell’Itria di Favara.

“Gli elementi identicati per il discernimento – scrive in una lettera don Giuseppe Marciante – sono stati: il completamento del percorso scolastico, la spiritualità, la carità pastorale e la perseveranza dei candidati nella presenza nella vita ecclesiale diocesana e delle proprie comunità. Il Corso Teologico – continua don Marciante vuole garantire una qualità formativa al cammino ecclesiale diocesano di tanti laici, uomini e donne, e aiutare le comunità parrocchiali a maturare una “fede adulta, pensata, capace di tenere insieme i vari aspetti della vita” (CEI Cvmc 50) e ad acquisire una vera conversione missionaria. È vero, come dicono i testi conciliari – continua don Giuseppe nella lettera – che appartiene all’identità e alla missione dei laici “rendere presente e operosa la Chiesa in quei luoghi e in quelle circostanze, in cui essa non può diventare sale della terra se non per
loro mezzo” (LG n.
33). Sarà proprio questo la missione che
i quattro candidati
all’accolitato svolge
ranno a servizio della
chiesa diocesana cre-scendo nella comunione e nella corresponsabilità pastorale di una chiesa in uscita che sa anche passare all’altra riva, come vuole il suo Signore”. In occasione di questa tappa importante per i candidati ma anche per tutti gli altri studenti che frequentano il Corso per i ministeri dell’Arcidiocesi di Agrigento. Abbiamo incontrato, per una breve intervista,  don Giuseppe Marciante (foto sotto)

MarcianteD. Don Giuseppe, nel cuore dell’estate arriva questa bella notizia tanto attesa dai quattro candidati e anche lei. Come avete accolto l’annuncio?

Con gioia e riconoscenza. In quanto responsabile della scuola teologica dei Ministeri ringrazio Dio e il nostro Arcivescovo che quest’anno fa dono alla nostra chiesa agrigentina di quattro nuovi accoliti.

D. Chi è l’accolito?

Il termine accolito signica “seguire” o anche “servire”. Per questo, nella Chiesa di Roma, gli accoliti venivano chiamati “sequentes.” A seguito della riforma liturgica del Vaticano II, le funzioni dell’accolito sono state fissate nei seguenti termini: «L’accolito è costituito per aiutare il diacono e servire il sacerdote. Pertanto è suo compito curare il servizio dell’alta re, aiutare il diacono e il sacerdote nelle azioni liturgiche, specialmente nella celebrazione della Messa […]. (Ministeria Quaedam VI). Insieme a questi compiti, il documento sui ministeri emanato dai vescovi italiani, richiama l’accolito a «farsi strumento dell’amore di Cristo e della Chiesa» soprattutto nei con- fronti dei deboli e degli infermi (CEI, I mini- steri nella Chiesa, 8). L’accolitato, pertanto, è il ministero a dato a coloro che nella Chiesa sono chiamati a seguire i pastori, animando l’opera della carità che dall’altare deriva e prende forma.

D. Potremmo, dunque, dire il centro della vita dell’accolito è l’altare?

Si. L’altare richiama il luogo del sacrificio, dell’immolazione, dell’offerta e del dono di sé. Pertanto l’accolito è chiamato a fare della sua vita un servizio a Cristo, morto e risorto per tutti. Tutta la sua esistenza assume una forma eucaristica: i pensieri, i sentimenti, le scelte, le decisioni. Alla sua persona e al suo ministero, si addice in modo particolare quanto sant’ Ireneo, con una celebre espressione, affermava di tutti i cristiani: «Il nostro modo di pensare è conforme all’Eucaristia, e l’Eucaristia, a sua volta, si accorda con il nostro modo di pensare». Pensare eucaristicamente, sentire in modo eucaristico, agire secondo la regola dell’Eucaristia. È questo il percorso spirituale che si spalanca davanti a Calogero, Giovanni, Giovanni e Salvatore ai quali, a nome mio personale e di tutta la famiglia della scuola, vorrei dire: “Fidatevi del Signore e, come Maria, affidatevi interamente a lui”..

Carmelo Petrone

 

La Scuola Teologica per i ministeri dell’Arcidiocesi di Agrigento ( clicca qui)